Como, è pronta la ricetta anti crisi
Cerri leader e riflessioni sul 4-4-2

Dopo la sconfitta di venerdì contro il Frosinone, bisogna risollevarsi subito

L’immagine che ci è rimasta impressa venerdì sera, al là del tabellino della sconfitta, è stata quella che vedete qui a fianco: il discorso di Cerri alla squadra a fine partita. Testimonianza della voglia sua, da trasmettere al gruppo, di reagire, di non buttare all’aria quanto di buono costruito sin qui.

Leader

Il gruppo ha scelto il suo leader. Non era difficile, vista anche la stazza. Ma la scena del dopo gara è stata significativa: Gattuso stava già organizzando l’analisi della partita nello spogliatoio, ma ha dovuto aspettare un attimo, perché Cerri (che era in panchina perché sostituito nella ripresa) è balzato come una mola al fischio finale e ha radunato i compagni perché voleva dare subito un segnale al gruppo. Cerri dall’inizio del ritiro è l’uomo che più ha ripetuto ai compagni di credere nelle potenzialità di questo gruppo. L’uomo che a Lecce urlava «dai che andiamo, saliamo saliamo», l’uomo che l’altro giorno in una intervista al nostro giornale diceva che era ora di fare punti perché la squadra ne aveva tutte le potenzialità. Quell’immagine di restituisce l’impressione di una squadra che vuole uscire dall’impasse.

Modulo

Ma non è tutto. La serata di venerdì si è portata dietro qualche riflessione. Per esempio sul modulo. Il Como è l’unica squadra che gioca con il 4-4-2, e questo potrebbe spingere Gattuso a optare per delle modifiche: 4-2-3-1, dell’anno scorso per esempio o qualche altra variante sul tema. Il centrocampo, con il pressing asfissiante del Frosinone, è parso leggerino. L’ingresso di Kabashi ha detto che potrebbe essere l’ex Renate l’elemento scelto per dare più peso al reparto in alcune partite. Il fatto che il Frosinone sfondasse spesso a destra, più che un problema legata al singolo di reparto (Ioannou) è sembrato un fatto di equilibri e di aiuto del filtro davanti. Certo non ci si discosterà dalle due punte pure.

Turnover

Alcune nuove soluzioni saranno provate a Cosenza, per questioni di turnover. Potremmo vedere Kabashi e Parigini dall’inizio, e probabilmente anche la promozione di Gliozzi titolare, che sembra più in palla in questo momento di un seppure volenteroso La Gumina.

Poi c’è la questione del portiere. Gori è un gatto tra i pali, esplosivo e tecnicamente forte. A Pisa lo rimpiangono, la Juve lo ritiene un prospetto. Ma deve limitare il vizio di dribblare l’avversario. Perchè quello visto con il Frosinone si era già visto a Lecce. Sarebbe meglio evitare. Gattuso ha detto: «Non si può prendere un gol così». Appunto.

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