Como, ecco Bansal-McNulty
E ora due colpi nel mirino

Ufficiale la firma del giovane inglese: «Sono molto felice, ho sempre seguito il calcio italiano con grande interesse»

Una che, in casa Como, era attesa. L’annuncio della società che Amrit Bansal-McNulty giocherà al Como nella stagione 2020/21. Il centrocampista di nazionalità inglese classe 2000, arriva con la formula del prestito secco di un anno dal Queens Park Ranger.

Sul sito del Como ci sono anche le prime parole di circostanza del giovane giocatore: «Sono molto felice di essere qui – dice Amrit – ho sempre seguito il calcio italiano con grande interesse, conoscevo Como come città e mi sono informato molto sulla squadra prima di venire qui. So che è una società ambiziosa e lo sono anche io. Sono pronto a mettermi in gioco per il bene della squadra e sono sicuro sarà una bella stagione». Detto questo, il nuovo acquisto porta già delle indicazioni: Wise ha optato per un elemento del 2000, dunque giovanissimo, per riempire la prima casella libera dello scacchiere di Banchini. In questo caso, il ragazzo potrebbe essere anche l’ultima scelta, vista la concorrenza nutrita (Marano, Cicconi, Gatto eccetera). Ma giovanissimo è anche l’olandese Dikdak, che ha mostrato ottime qualità (peraltro non arrivato da Wise, ma approvato da Wise).

E dunque si profilano rinforzi molto giovani, almeno per ora, in un contesto storicamente deciso, sul campo, dalle vecchie volpi. Ma il peso del lavoro di Wise verrà svelato dai due colpi (tre con l’esterno) che determineranno molto del potenziale del Como: il difensore centrale e la punta. In quel caso è difficile immaginare che Wise si affidi a giovanissimi, a meno che non abbandonare sin da subito sogni di gloria. In analisi ci sono alcuni profili di ottima qualità, probabilmente stranieri. Saranno loro a dire, al di là dei proclami, a cosa punta il Como in questa stagione, dopo che la scelta determinata è stata quella di non correre dietro ai big del campionato di C, probabilmente soprastimati economicamente, come Evacuo, Brighenti, Corazza, Eusepi, Bocalon eccetera. Il Como non li ha presi, non perché non è stato abile o veloce, ma semplicemente perché si è orientato su altro. Resta la sensazione, questo sì, che Dikdak sia un bel colpo. Poi si vedrà.

Intanto c’è da registrare l’addio di Ciro Loreto, che ieri è passato allo stadio a prendere le sue cose. Anche un po’ sotto choc: «Non me l’aspettavo - ha detto -. Dalla sera alla mattina, fare i bagagli... È il nostro lavoro, ma qui ho giocato 5 anni, Gabrielloni per me è come un fratello, qui ho vissuto una promozione... Mi avvicino a casa, ma non è un distacco facile. Sono un po’ tramortito». Non sono solo le parole di un giocatore ceduto da poche ore. Certe sfumature possono anche spiegare un certo nervosismo che serpeggia nel gruppo azzurro in questi giorni. Il mercato gestito a distanza, le decisioni che vengono prese all’improvviso, l’assenza sul campo di chi decide, rappresentano una spada di Damocle sulla testa dei giocatori che si sentono, chi più e chi meno, sulla graticola. E il fatto, a due settimane dal campionato, di non sapere ancora quale sarà l’organico, rappresenta una incertezza in più. Chissà, forse parlavano di questo il ds Ludi e Toninelli nel faccia a faccia dell’altro giorno. Ma l’incertezza sta per finire: entro la prossima settimana è attesa la svolta di mercato che ci dirà chi arriverà e chi partirà di questo gruppo.

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