Como, il futuro è tutto un rebus
Ma la Lega vuol giocare fino a giugno

Si discute su come finire il campionato in corso. Con una certezza: salve le promozioni

Portare a termine regolarmente i campionati, con playoff, playout, promozioni e retrocessioni. Questa continua a essere la speranza di tutti, e il proposito di chi deve e dovrà riorganizzare la serie C. Pur con tutta l’incertezza, enorme, che la situazione attuale porta con sé.

Ma il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, anche nelle ultime ore ha ribadito la volontà di continuare il percorso così come era stato disegnato. La data fissata per la ripresa è quella del primo fine settimana di aprile, e tutti sanno che è comunque una data ancora passibile di cambiamenti. Ciò non toglie che la linea sia quella di prolungare la chiusura dei tornei, vale anche per le categorie superiori, sino a quando non si arriverà ai verdetti conclusivi. Perchè, sostiene Ghirelli, «chi ha lavorato bene deve essere promosso, promozioni e retrocessioni ci saranno». E di come arrivarci si parlerà nel Consiglio federale fissato per il 23 marzo. In quella sede e per quella data tutte le Leghe porteranno le loro proposte per arrivare in fondo alla stagione.

La serie C non potrà in ogni caso chiudere la stagione regolare per la data prevista, cioè il 26 aprile. Perchè anche se tutto dovesse riprendere senza più rinvii non c’è il tempo materiale in tre settimane per recuperare gli arretrati: ci sono squadre, come il Como, che hanno saltato otto partite. Si slitterebbe comunque in avanti, anche perchè la data di inizio dei playoff era prevista per il primo maggio: semplicemente impossibile.

L’ipotesi più semplice dunque è quella di uno slittamento in avanti mantenendo inalterata la formula: è già stato detto che si può giocare fino alla fine di giugno, spostando in avanti ovviamente le date per l’iscrizione ai campionati. In un passaggio delle sue dichiarazioni, però, Ghirelli ha anche detto che «la possibilità che i playoff vengano annullati è da tenere in considerazione? Al momento attuale sì», pur ribadendo che «per noi concludere il campionato vuol dire terminare i playoff». E questa sarà la linea che la Lega Pro porterà in consiglio federale.

Le società attendono, «per ora non è stato ancora fatto alcun sondaggio tra i club, né sono state ipotizzate alternative diverse alla formula prevista, credo che prima del Consiglio federale del 23 non si possa fare alcuna previsione», commenta il ds del Como Carlalberto Ludi. «Di certo l’idea primaria è quella di legittimare promozioni e retrocessioni, tra l’altro raramente come quest’anno ci sono situazioni di valori importanti come il Benevento in B, il Monza e la Reggina in C, ed è quindi giusto che il campionato abbia la sua conclusione».

Che cosa potrebbe accadere però se non si riparte a inizio aprile? «Noi abbiamo preparato tutte le formule possibili», ha detto Ghirelli. Si potrebbe quindi magari pensare a dei playoff più ristretti nel numero dei partecipanti? «Al momento non abbiamo notizie di questo tipo», dice Ludi. Intanto la squadra continua a lavorare con allenamenti individuali, «ed è probabile che si continui così fino al 20 marzo». A quel punto si riprenderebbe con il lavoro normale, se si ricomincerà.

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