Como, la rabbia di Cuoghi
«Mi censuro da solo»

Il commento amaro del mister dopo la mancata vittoria

CALCIO

Avvelenato, arrabbiato. E non va oltre mister Stefano Cuoghi, per descrivere il suo stato d’animo dopo il pareggio contro la Pro Vercelli: «Sto buono e mi censuro da solo». Non si capacita, il tecnico, per le innumerevoli occasioni sprecate dal Como nella ripresa. E anche il gol subìto, di certo, non lo fa stare tranquillo.

Si parlava, prima di questa gara, della mancanza di cattiveria della squadra, sia in fase difensiva, sia in fase offensiva: «Un problema che permane. Come vedete, noi fatichiamo a far gol, non a costruire, perché abbiamo avuto almeno tredici occasioni per segnare, oltre al nostro bellissimo gol. Quindi non parlerei di fatica, ma di mancanza di cattiveria. Mentre gli avversari, per segnarci, di fatica ne fanno sempre poca… Le rimonte sono un problema, ne concediamo sempre troppe».

Per l’ennesima volta, pesa il gol subìto dal Como, dopo essere passato in vantaggio. Continua così la tradizione negativa dei recuperi degli avversari: «L’errore non è stato tanto alla fine, quanto all’inizio dell’azione, perché sul colpo di testa a centrocampo serviva più determinazione. E il gol, ci terrei a sottolinearlo, non è una percussione centrale con passaggio a destra, ma si tratta di un tiro completamente sbagliato. Ma la dormita comunque c’è stata: sulla percussione centrale Bessa non voleva rischiare il secondo giallo, ma nessuno è uscito a chiudere sul loro centrocampista».

Con una situazione che è sempre più difficile, il tecnico del Como cerca di non abbattersi e prova a trovare motivi per andare avanti con un atteggiamento positivo: «La classifica piange, ma noi non molleremo fino alla fine. Chi vorrà vincere contro il Como dovrà sudarsi ogni palla: guai a considerarci già retrocessi. La parola che mi descrive ora? Non posso usarla…».

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