Como settebellezze
e il fortino Sinigaglia

Il successo contro la Giana allunga la serie di vittorie in casa: è qui che la squadra ha costruito il primato

Sette vittorie, sette perle, di diversa forma e qualità ma dello stesso valore. E un presupposto unico: al Sinigaglia non passa più nessuno.

Il Como, da quando Giacomo Gattuso siede in panchina, ha sempre vinto nel suo stadio. Non serve più nemmeno scomodare paragoni, questi sono già risultati che proiettano la squadra di Jack nei libri dei record, almeno dei record comaschi.

E parlare di “fortino” non renderebbe nemmeno completamente giustizia a Jack e ai suoi ragazzi: perchè la forza di questo Como nel suo stadio non è solo quella di riuscire a vanificare gli attacchi avversari, ma è soprattutto quella di arrivare a stenderli, in un modo o nell’altro. Tutti quanti. Dal Renate all’ultima in classifica.

Uno degli obiettivi principali del cambio di allenatore, del resto, era proprio quello di migliorare il rendimento interno. Con Banchini il Como era riuscito a vincere due gare interne su sette.

La squadra, in casa, spesso si perdeva davanti alle difficoltà. Il Como di oggi riesce a gestirle e a venirne fuori anche quando non è semplice. E con la Giana l’altra sera ha dato una notevole prova di concretezza e cinismo: per fare due gol possono bastare tre o quattro tiri in porta. La forza di chi sa vincere, del resto, è anche questo.

La serie è cominciata con la Carrarese, quando Jack era in panchina da pochi giorni. Un 2-1 frutto di una gara intensa, con un andamento come quello di domenica: Como in vantaggio, sempre con Gatto, dopo solo due minuti, avversari che pareggiano prima dell’intervallo e gol vincente di Arrigoni, a meno di dieci minuti dalla fine.

Poi il successo per 1-0 con il Livorno, partita più dura, sempre Gatto in gol all’inizio e vittoria portata a termine stringendo i denti, ma netta. Stesso risultato contro il Novara, anche questa vittoria non fu semplicissima: Gatto su rigore nel primo tempo, poi un’altra opportunità su rigore nella ripresa sbagliata da Gabrielloni.

Ma il Como anche in quell’occasione seppe restare solido e non farsi prendere da pericolose frenesie. Ben più scoppiettante il successo per 2-1 sul Renate, con il Como ancora in grado di vincere in rimonta: gol di Gabrielloni e pareggio di Maistrello nel primo tempo, rete decisiva di Ferrari a sette minuti dalla fine.

Il successo sicuramente più netto e per certo versi meno faticoso, è stato il 3-0 sulla Juve: dopo meno di venti minuti il Como vinceva già 2-0 grazie ai gol di Gatto e Terrani, poi nel recupero, al 92’, la rete di Ferrari.

Quindi, le ultime due vittorie: solo al 38’ del secondo tempo si è risolta la partita con la Lucchese, finita 1-0 con la rete di Arrigoni. E domenica il 2-1 su una Giana che si è data parecchio da fare, rispondendo già nel primo tempo alla rete di Gatto, ma stesa definitivamente dal gol di Bellemo. Altra dimostrazione di concretezza e solidità.

Partite diverse, sicuramente nessuna particolarmente semplice, indipendentemente dalla posizione di classifica degli avversari. Ma tutte dimostrazione di come il Como stia imparando a gestire e sfruttare ogni tipo di situazione e di difficoltà. Ora mancano dodici partite, di cui in casa saranno cinque. Non c’è niente di scontato, lo si è visto anche con la Giana. Ma venire a giocare a Como adesso, finalmente, può far paura a tutti.

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