«Como, un ko indolore
perchè noi stiamo bene»

Il ds azzurro Giovanni Dolci analizza la situazione della squadra e del campionato: «Livello più alto, è un bene per tutti»

Una caduta può anche far bene, a volte. E di sicuro prima arriva meglio è. Perchè prima si impara a rialzarsi e prima ci si abitua a restare in piedi. È un po’ così che la pensa Giovanni Dolci, il ds di un Como che quest’anno per la prima volta ha costruito da solo. Da solo nel suo ruolo, naturalmente. E non è andata proprio malissimo.

Da dove cominciamo? Dalla caduta di sabato scorso?

«Non la ritengo un segnale di allarme. Non si deve sottovalutare nulla, si sbaglierebbe nel farlo. Però non credo che sbagliare una partita possa essere motivo di grande preoccupazione. Si cresce anche imparando a rialzarsi»

.

Per la prima volta, nel Como si intende, ha costruito la squadra da solo. Gli altri anni c’era Gibellini...

«

La società mi ha consentito di lavorare bene. E onestamente le responsabilità non mi spaventano, anzi mi stimolano. Il mercato non si fa soltanto con i soldi ma anche con le idee, e io ho provato a cercare tutte le soluzioni possibili senza mollare mai.

L’idea migliore?

Quella di confermare buona parte del gruppo».

L’impressione comunque è che tutti quest’anno abbiano in squadra almeno un paio di giocatori importanti. Non solo il Como. È così?

«Assolutamente sì. Ed è la conseguenza positiva della fusione delle due categorie. E del minor numero di squadre

. Questa riforma è stata un passo avanti per tutti. Tifosi compresi, che vedono partite migliori».

L’intervista completa a Giovanni Dolci su La Provincia di martedì 30 settembre

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