Diana, 18 anni azzurri
«La A, il fallimento, la rinascita»

È il legale del Como con delega al settore marketing e a quello della comunicazione

Sta per compiere 18 anni nel Como. Non gioca, non allena, non tratta giocatori. Si chiama Fabrizio Diana, è il legale del Como con delega al settore marketing e a quello della comunicazione. Comasco del centro città, entrò al Como per passione a 18 anni, tre ore dopo aver passato l’esame di maturità. Prima addetto stampa, poi legale. Abbastanza per farci raccontare una lunga storia azzurra da dietro le quinte.

«Come cominciò tutto?

Feci un colloquio appena uscito dall’orale dell’esame di maturità. Fui preso, diciamo, come aiutante generico in ufficio, ma poco tempo dopo mi fu dato l’incarico di addetto stampa. Avevo 18 anni.

Perché il Como? «

Era una mia fissa. Da bambino ero amico del figlio di Dirceu, che abitava sopra di me. Ero sempre a casa loro, a giocare a calcio sul terrazzo. Ogni tanto mi portavano a Orsenigo. E la febbre azzurra mi colpì. Mi ricordo bene, io bambino in mezzo a Borgonovo, Invernizzi, Corneliusson. Di lì il passo verso la Curva fu breve. Cosa potevo sognare come primo lavoro?»

Sul giornale di domani tanti aneddoti dietro le quinte.

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