Ganz, la freddezza del rigorista
«Che bello segnare sotto la curva»

Tutta la felicità del bomber del Como, decisivo contro il Renate

Due rigori calciati, altrettanti gol fatti. Per Simoneandrea Ganz, la gara contro il Renate ha il sapore dolce della doppietta. «Sempre bello fare gol. Mi fa felice che stiamo iniziando a ingranare. La giornata perfetta, insomma. La rete è arrivata: mi mancava, è bello fare gol sotto la curva, davanti ai nostri tifosi. Segnare in questo stadio per me è qualcosa di straordinario», racconta il numero 9 lariano.

Due penalty, due diversi modi di tirarli. Grande freddezza davanti a Satalino, che non è riuscito a intercettare il pallone calciato dagli 11 metri: «Il primo non ho guardato il portiere; il secondo, invece, l’ho guardato e ho tirato dall’altra parte», conclude Ganz.

Partito dalla panchina, Alessio Iovine è entrato in campo all’8’ del secondo tempo. Una bella prestazione la sua, davanti a un Renate diverso da quello che ci si sarebbe attesi, specie guardando alla posizione in classifica della squadra brianzola. «Il Renate – racconta – è venuto a giocarsi la sua partita, ci ha tirato dei grattacapi. Siamo stai molto bravi a portarla sul 2-0: abbiamo spinto e fatto qualcosa in più». Una crescita costante quella del Como, che ieri al Sinigaglia ha fatto vedere buone cose: «Abbiamo fatto un passo in avanti, abbiamo creato delle buonissime situazioni e fortunatamente abbiamo trovato il raddoppio che ha chiuso i giochi», chiude.

Chi la partita l’ha interpretata al meglio è senza dubbio Lorenzo Peli, cui ieri pomeriggio è forse mancata soltanto la rete a suggellare una prestazione sicuramente positiva. «Prima della partita avevo promesso a Simone che l’avrei fatto segnare», scherza su. La realtà è che il numero 7 del Como ha dato prova di un discreto stato di forma: «Sono contento di fare gli assist perché l’importante è che la squadra vinca. Abbiamo fatto una grande partita sia dal punto di vista difensivo sia dal punto di vista offensivo», prosegue.

Un match giocato dall’inizio alla fine, con 90’ nelle gambe e la sensazione di non aver affatto sfigurato. Anzi. «Devo ringraziare il mister e i miei compagni. Anch’io ho il merito di aver ascoltato e di avere imparato a interpretare in maniera migliore il ruolo. Spero di continuare così e di proseguire a vincere», conclude.

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