Gattuso, il futuro in giugno
Tre indizi per la conferma

La sconfitta del Cono con l’Albinoleffe con cambia i piani della dirigenza

Non c’è spazio nella testa del Como e in quella di Gattuso, oggi, per parlare di futuro. Ma c’è, eccome, nella test dei tifosi che corrono veloci e si chiedono: ma l’anno prossimo sulla panchina del Como siederà ancora Jack?

Le parti si siederanno a un tavolo dopo la fine del campionato e valuteranno cosa fare. Non prima. Adesso c’è spazio solo per il campionato in corsa.

Anche perché, lo scenario serie B o lo scenario serie C sarebbero due situazioni differenti. Seppure la posizione di Jack cambierebbe poco.

Che Gattuso stia facendo bene, al di là del ko di ieri, non è in dubbio. Ci sono tre indizi che sottolineano la soddisfazione della società per l’allenatore. Oltre i risultati, che sono evidenti e che è persino inutile ricordare.

Gattuso si è perfettamente integrato nel progetto, è funzionale al meccanismo, non è un allenatore assoldato e stipendiato per guidare la squadra in un normale rapporto professionale do-ut-des. Interpreta le esigenze della società, le sostiene, agisce strategicamente per valorizzare il progetto. Una specie di dirigente in panchina, un ruolo molto particolare per il calcio cui siamo abituati. Oltre all’empatia che ha instaurato con la squadra e con i giocatori, nella maniera di coinvolgerli anche nelle scelte tattiche.

Gattuso, forse proprio per le ragioni che abbiamo detto appena sopra, non si lamenta mai. Nel corso della sua fresca esperienza in panchina quest’anno, avrebbe avuto la possibilità di lamentare, ad esempio, una diffusa casistica di indisponibili.

Ogni allenatore la butta là, nelle interviste, come a mettere le mani avanti. Gattuso non ha mai sottolineato il fatto che avesse mezzo attacco o mezza difesa fuori. Cosa anche ieri decisiva. Che alcuni rinforzi (Germoni, Castilion, Bertoncini, Rosseti, Ferrari) erano da recuperare, ma ha sempre reagito cercando il lato positivo e le soluzioni alternative, senza mai creare una cappa di problematica attorno a una questione. Questo ha dato serenità al gruppo.

Questo è un argomento che piace molto a Wise: a lui piacciono gli allenatori trasformisti, che cambiano assetto a modulo a seconda di esigenze e avversari, e Gattuso lo ha fatto più e più volte. Anche a Vercelli, nella partita più importante, dimostrando una sicurezza e una leggerezza speciali.

Beh, per trovare l’accordo mancherà il parere di... Gattuso. Uno che non ha mai voluto fare l’allenatore perchè non accettava una carriera che poteva essere decisa non dal lavoro ma da una palla fuori o dentro. Gattuso si metterà a disposizione della società, pronto a tornare in retrovia se sarà il caso, ma anche pronto a prendersi le sue responsabilità in panchina se così sarà deciso.

L’unica precauzione sarà quella di chiedere di essere comunque inseruto nei quadri del Como, qualsiasi cosa succeda.

Ma questo la società (che comunque lo riterrebbe abile anche per la B) gliel’ha già promesso: Gattuso non rimarrà mai a piedi.

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