Grieco, dalla Samp alla farmacia
«Ma spero di rientrare nel calcio»

Una bella carriera partita da Como e con il culmine in Europa League: «Cassano? Di un altro pianeta»

Un viaggio partito da Como, passato da Genova, volato fino a Miami e concluso – per il momento – in Svizzera. Si può riassumere così la parabola calcistica di Andrea Grieco, ex difensore centrale comasco che può vantare, tra le tante, anche una presenza in Europa League con la Sampdoria di Cassano e Pazzini.

«Quella in Liguria è stata una parentesi indimenticabile della mia vita, lì ho prima vinto in squadra con Zaza, Icardi, Soriano e Obiang, la Supercoppa del campionato Primavera – racconta il classe ‘91 -. Poi ho avuto la possibilità di allenarmi con la prima squadra, che emozione. Cassano era un giocatore di un altro pianeta, spronava tutti in ogni partitella, ma ho un grande ricordo anche di Pazzini, Palombo e Gastaldello».

Poi, arriva, come detto la grande occasione per Andrea, il trampolino di lancio con l’esordio in Europa League: «Giocai l’ultima partita del girone, in Ungheria contro il Debrecen, perdemmo 2-0, fu un’emozione incredibile – ricorda il difensore -. Dopo questa avventura iniziò la mia carriera in serie C con le maglie del Viareggio e dell’Aprilia di mister Vivarini, ora tecnico della Virtus Entella, ma sopraggiunsero diversi problemi fisici».

Infatti Andrea prima si rompe il crociato, poi a seguito di diverse ricadute smette con il calcio per altre due stagioni: «Quando mi ripresi dal lungo infortunio mi fu proposto un progetto per cercare di lanciare il calcio a Miami, così volai negli Stati Uniti dove vinsi il campionato di terza serie – spiega il comasco -. Fu un’esperienza davvero unica, avrei voluto continuare quella avventura, ma purtroppo non fu così. Ricordo con piacere il nostro allenatore, Ferdinando De Matteis, che aveva giocato anni prima nei New York Cosmos con Pelè e Chinaglia, non due qualunque».

Tornato in Italia Grieco ha un’ultima esperienza calcistica con gli svizzeri del Novazzano: «Giocai lì per pochi mesi nel 2017, ma volevo dare una svolta alla mia carriera professionale, così sfumata la possibilità di diventare un calciatore professionista, ho deciso di iniziate gli studi universitari per diventare farmacista».

Ma quello con il calcio non è un capitolo chiuso definitivamente per Andrea: «Questo sport sarà per sempre una mia grandissima passione – conclude il ventinovenne -. Spero un giorno di poter rientrare nel mondo del pallone, magari in un’altra veste diversa da quella di giocatore, ma per il momento mi voglio concentrare sulla mia futura professione».

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