Il Como e il caso Borghese
Corda tuona: «Errore grave»

Domenica mancava il documento del giocatore. Gli strali della società contro il team manager Peroni

La vittoria ha fatto passare la questione in secondo piano, ma certamente il caso del documento mancante di Martino Borghese non è un inconveniente così comune nel calcio. E poteva risultare un motivo di tensione pericoloso per la squadra.

Tutto è bene quel che finisce bene, ma è probabile che all’interno del Como se ne discuta ancora. Perchè l’errore alla dirigenza non è piaciuto, anche se sono poi seguite dichiarazioni “politicamente corrette” di ringraziamenti agli avversari senza puntare il dito contro nessuno.

Quello che però ha dato molto fastidio è stato che della questione la dirigenza stessa è stata informata solo a pochissimi minuti dal via previsto, tant’è che fino a poco prima Ninni Corda era tranquillamente seduto in tribuna, così come Felleca e Nicastro.

«Normalmente i documenti devono essere nelle mani del team manager prima del pranzo, quindi entro le 11», spiega Corda. Così non è stato, invece. O meglio, il controllo non è stato effettuato per tempo, ma solo all’ultimo. Come è facile immaginare, di questa operazione non si occupano i giocatori ma la società.

Corda ha tuonato negli spogliatoi contro il team manager, che poi non si è presentato in panchina. «Dopo la sfuriata non si è sentito bene», è la versione.

Nel frattempo è arrivata, forse via mail, la fotocopia di un documento di Borghese, un funzionario di Polizia ha verificato l’identità del giocatore, l’arbitro si è consultato anche con la Lega dilettanti per capire il da farsi, e la questione si è risolta. Tra l’altro sul filo dei minuti, perchè al 45° si sarebbe dovuto cominciare senza Borghese per non perdere la partita. «Un errore grave», ha commentato anche ieri Corda, senza far cenno a conseguenze per chi ha sbagliato. Ma la questione all’interno del Como potrebbe non essere chiusa qui.

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