Il Como e la storia degli esoneri
Sono quaranta i cambi in corsa

Quello tra Gattuso e Banchini solo l’ultimo di una lunga serie

Fiiiiiiiiiii... Stazione Como: si cambia. Chi scende? Chi sale? L’ultimo avvicendamento in panchina tra Banchini e Gattuso ci ha spinto a dare un’occhiata indietro. È successo 40 volte, di veder cambiare l’allenatore in corsa. Più la volta di Fontolan traghettatore in attesa di Boldini. Tra cambi di rotta, cambi di marcia, trend in salita e trend in discesa. Esoneri, se vogliamo, divisi in due grandi categorie: quelli per cercare di salvare una situazione compromessa, e quelli per cercare di cambiare marcia e giocarsi una chance promozione.

Clamorosa la similitudine tra il caso di quest’anno e quello del 2014-15: una squadra mentalmente bloccata con Colella, poi sguinzagliato verso la promozione in B con l’arrivo del più pragmatico Sabatini. Negli altri casi dei cambi fatti per migliorare verso l’alto, solo con quello di Alberto Di Chiara che sostituì Corrado Cotta, ci fu uno sprint importante. Anche Marini prese il posto di Scanziani, e vinse la Coppa Italia di C (dopo aver vinto la Coppa Uefa da subentrato a Bagnoli nell’Inter), ma in campionato non cambiò granché. Fallimento su tutta la linea invece il giorno che Preziosi, dopo sole 7 giornate, cambiò Beretta imbattuto per essere più aggressivi verso la B, ma gli altri avvicendamenti (Catuzzi, Beretta bis e Centi) alla fine si chiusero solo con una salvezza miracolosa.

Tra l’altro quello fu uno dei due anni in cui ci furono tre cambi. L’altro è il 51-52 in serie A: Mazzoni-Winkler-Mazzoni-Winkler che comunque valse la salvezza. Altri quattro nomi nel 2011-12, nella tempesta della proprietà Di Bari-Tesoro con Ramella sostituito da Manari, poi Chiarenza e poi Ramella bis, ma Chiarenza in realtà affiancò Manari. Due cambi anche nel 99-00, con De Vecchi via dopo 7 giornate (come Beretta due anni prima, record di velocità tutti e due con Preziosi), ma il sostituto Marini fu poi rimpiazzato da Dominissini. Nei cambi per la salvezza, furono positivi soprattutto Marchesi e Burgnich: il primo al posto di Clagluna, fece vedere uno dei Como più efficaci della storia; il secondo al posto di Agroppi condusse il Como a una salvezza entusiasmante, tutti e due in A.

Curiosità: due miti del Como, come Marchioro e Dominissini, perché legati tutti e due a un grande salto dalla C alla A, vennero anche esonerati, rispettivamente nel 1981-82 e nel 2002-03. In nove casi, gli allenatori scelti in corsa hanno conquistato la conferma dalla società per l’anno successivo. Sono Robert Winkler nel 1952, Osvaldo Bagnoli nel 1976, Loris Dominissini nel 2000, Eugenio Fascetti nel 2003, Roberto Galia nel 2004, Stefano Di Chiara nel 2009, Oscar Brevi nel 2010. Giovanni Colella nel 2013, Carlo Sabatini nel 2015.

Ci sono state anche due fughe, di cui la letteratura azzurra ha viva memoria. La prima fu quella di Luisito Suarez nel 1978, chiamato al posto di Rambone, se ne andò quasi di nascosto, senza ripresentarsi alla ripresa degli allenamenti anche per motivi personali (aveva un figlio che non stava bene); la seconda quella di Galeone, al posto di Vitali in B nel 1990, sparito nel nulla. Ancora oggi Galeone non perde occasione di punzecchiare la piazza di Como...

© RIPRODUZIONE RISERVATA