L’ultima sfida del Como
Il Sinigaglia pronto subito

La società vuole evitare a tutti i costi di giocare in campo neutro le prime partite del campionato. Nuovi incontri con il sindaco, il calendario può dare una mano. E intanto sono arrivate le tapparelle nuove

Il Como non ha mollato la presa. Il grande obiettivo della società azzurra è quello di giocare la prima partita casalinga del campionato di serie B in casa, allo stadio Sinigaglia. A dispetto dei ritardi, delle lentezze, degli ostacoli. Dennis Wise, il Ceo del Como, tornato in Inghilterra, ha avuto nuove call con la parte italiana della società e ha dato mandato affinché vengano percorse tutte le strade possibili per avere lo stadio pronto per la prima di serie B in casa.

La motivazione di questa sfida è duplice. La prima è quella di dare un segnale di immagine nuova alla società Calcio Como rispetto a quello successo nel passato. Al di là delle motivazioni sempre a metà tra calcio e politica, è indubbio che un eventuale partenza in campo neutro, per una grande fetta di osservatori esterni (certo non i tifosi più accaniti) suonerebbe come una “diminutio” dello spessore della società. Che invece vuole dare un segnale preciso e importante, non solo al territorio ma anche al calcio italiano: una immagine di serietà, di operatività, di progettualità. Per una partita in campo neutro non casca il mondo, ci sono passate anche società recentemente promosse in serie A (come lo Spezia). Ma dal punto di vista del messaggio dell’immagine, cambia molto. Per questo, senza dare nell’occhio, sono continuati contatti sotterranei, senza troppa pubblicità, tra il Como e l’amministrazione (pare che il sindaco Landriscina sia andato addirittura a far visita al Como) per cercare una soluzione. L’atteggiamento del sindaco in tutti gli incontri, è stato molto collaborativo. Società e Comune si sono strette la mano siglando un patto: quello di fare di tutto per ottenere il risultato, segnare questo gol.

L’altra motivazione è quella di fare un regalo ai tifosi, una volta capito il livello di attenzione che la piazza ha sul tema, piazza stanca di problemi riguardanti l’impianto comasco.

Il calendario potrebbe dare una mano: dopo le prime due giornate c’è infatti la prima sosta del torneo. Se ci fosse la possibilità della deroga per l’alternanza casa-trasferta, giocando tutte e due le prime giornate fuori casa (è già successo l’anno scorso in serie A), con la sosta di mezzo si potrebbe arrivare al 12 settembre, quasi un mese dopo l’inizio del campionato, tre settimane in più per ultimare i lavori. Non sappiamo come finirà, ma la sfida è già iniziata.

Intanto, notizia di buon auspicio, ieri sono arrivati al Sinigaglia tecnici specializzati in tapparelle. Piazzate e prime. Avviata la sostituzione di quelle vecchie con quelle nuove, particolare preso a simbolo dai tifosi per raccontare tutta la situazione dello stadio (cominciarono con i cori due anni fa) potrebbe essere il segnale per vedere le cose con un pizzico di ottimismo.

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