Marano, il quasi eroe di Monza
«Non è stata solo una partita di C»

Parla l’autore del gol del Como: «Per lo stadio, il pubblico e il tipo di avversario»

«E adesso ritorniamo in serie C», dice sorridendo Francesco Marano. Il suo gol ha concretizzato il sogno, il progetto del Como di uscire dallo stadio Brianteo non solo a testa alta, ma con un risultato.

Ha messo nero su bianco sulla classifica non solo una medaglia al valore, come nella partita di andata, ma un dato concreto. Che sorprende sì, ma fino a un certo punto. Perché lui stesso, subito dopo la partita, lo ha detto: «Eravamo convinti che avremmo fatto un’ottima gara». E dopo, analizzando quello che è successo, «pensandoci bene, l’ho detto anche ai miei compagni. Per novanta minuti siamo stati fuori da questa categoria, non è stata una partita di serie C è stato qualcosa di più. Per lo stadio, per il pubblico, per il tipo di avversario, ma anche per come siamo riusciti noi a far emergere le nostre qualità».

Novanta minuti fuori dalla norma, ma anche seguendo un copione che non è stato diverso dal solito, almeno nelle intenzioni. «No, abbiamo fatto bene quello che ci proponiamo di fare sempre, dall’inizio della stagione. Con la differenza che non sempre le nostre qualità sono emerse così bene. A parte i primissimi minuti, in cui loro sono partiti molto forte, poi siamo venuti fuori alla grande. Certo, il vantaggio ci ha aiutato sicuramente, e addirittura avremmo potuto osare anche di più a un certo punto...».

Ma come dice Banchini, questo pareggio non ha portato solo un punto, «e sono d’accordissimo. Dobbiamo prendere tutte le cose positive di questa gara, soprattutto l’atteggiamento e la tranquillità con cui l’abbiamo affrontata, ma in maniera molto coscienziosa. Dobbiamo, appunto, ritornare subito in serie C, ricalarci nel tipo di partite che sono più normali per questo campionato».

Però da un Como che sa fermare la capolista sul suo terreno inevitabilmente ci si aspetta di più ora dopo questa ripartenza così positiva, un po’ come era successo all’andata dopo le prime giornate. «Noi abbiamo sempre avuto consapevolezza nelle nostre possibilità e fiducia nei nostri mezzi, anche nei momenti più difficili. Adesso abbiamo qualche mese in più di lavoro insieme, e siamo anche un po’ in debito con noi stessi perchè all’andata potevamo ottenere qualcosa di più. È difficile ora, dopo solo due partite dalla ripresa, fare un paragone con l’inizio della stagione, di certo c’è che il nostro primo obiettivo per questa seconda parte è trovare più continuità nei risultati».

Intanto lui la continuità la sta trovando nella rete, la seconda consecutiva. «E ne sono molto felice, soprattutto perché è stato un bel gol, nato da una bella azione, su una ripartenza in fase di non possesso. Aspetti su cui lavoriamo tanto, dietro a questo gol c’è molto di più di un bel tiro verso la rete. E questo fa la differenza, perché a Monza si è vista anche la qualità, non solo l’intensità che la partita richiedeva. Loro sicuramente non ci hanno sottovalutato, abbiamo avuto noi il merito di saperli mettere in difficoltà».

«E credo che a un certo punto - la chiosa -, vista anche la loro situazione di classifica assolutamente al sicuro, abbiano anche fatto due conti e cercato di non rischiare e di accontentarsi del punto. Saper mettere una squadra così forte in queste condizioni è certamente un gran merito».

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