Miracoli: «Como, questo inizio
ci dà tanta fiducia. Bene così»

Parla l’attaccante, uno dei nuovi arrivi nella squadra azzurra

Attacco del Como, si accettano scommesse. E sì, perchè sarà proprio una bella sfida lì davanti. Il bomber delle ultime due stagioni, Gabrielloni, il bomber più prolifico degli ultimi anni, Ganz, e poi c’è lui, Luca Miracoli. Che oltre al benaugurante cognome non ha certo intenzione di essere da meno dei due attesissimi compagni. Lo ha dimostrato domenica, del resto. Non ha segnato, ma il maggior numero di occasioni le ha avute lui. Tra i due bomber “storici”, insomma, lui si inserisce da terzo tutt’altro che incomodo.

«Più siamo a segnare meglio è, non ho mai temuto la concorrenza, anzi sono felice di avere al mio fianco due compagni forti. Non ci saranno sicuramente problemi. Speriamo di riuscire a fare bene tutti e tre, sarei contento di segnare il più possibile, ma anche di aiutare i compagni a farlo».

La sua carta è, visibilmente, la fisicità, l’altezza, «per questo uno dei miei punti di forza è il colpo di testa, la possibilità di sfruttare i cross, e domenica per esempio ne sono arrivati tanti, ma mi piace anche giocare palla a terra, dialogare in velocità con i compagni», e contro il Gozzano si è visto anche questo.

La sua carriera è stata un po’ particolare: genovese di nascita, genoano di crescita calcistica, a 27 anni ha già un vissuto intenso da raccontare. Fin dall’inizio, quando nella Primavera rossoblù il suo compagno d’attacco era il suo coetaneo El Shaarawy, «una squadra fortissima, c’era lui, Perin, Sturaro, Ragusa, vincemmo lo scudetto, la Coppa Italia, tanti giocatori di quel gruppo hanno fatto una grande carriera».

La sua, invece, è stata un po’ più tormentata, anche per via di qualche infortunio di troppo. Cause di traumi, problemi risolti e superati, «ma accaduti sempre quando ho avuto la possibilità di giocare in serie B, come l’anno scorso al Brescia, quando mi ruppi il perone nell’ultima partita amichevole del ritiro...».

Un po’ di sfortuna, che lo colpì anche nel 2014 a Varese sempre in B e l’anno dopo in Francia, nella Ligue2, con l’FC Tours. «Anche per questo, a parte due stagioni alla Feralpisalò, mi è capitato di cambiare spesso squadra. Tutta esperienza, ogni tappa mi ha insegnato qualcosa, ma adesso avevo voglia di un progetto un po’ più lungo, anche per questo ho scelto il Como, oltre all’importanza di questa piazza».

E contro il Como Luca ha già giocato più volte, nelle due stagioni con la Feralpi, dal 2012 al 2014, e anche tre anni fa, 2016-17, con la Carrarese. «Ricordo di aver segnato contro il Como un gol decisivo a Salò, al novantesimo, e grazie a quella rete vincemmo 1-0». Era l’ottobre del 2013, quell’anno Miracoli chiuse a quota 13 gol, come due anni fa nella Sambenedettese. Le sue stagioni più prolifiche, insieme a quella con la Valenzana in C2, alla sua prima stagione da grande dopo la Primavera genoana.

Ora è l’ennesimo nuovo inizio per lui, che nella scorsa stagione per riprendersi dall’infortunio a gennaio fu girato dal Brescia alla Sicula Leonzio, e riuscì comunque in quattordici partite a segnare quattro gol. «Qui mi sto trovando veramente bene, è un gruppo di ottime persone, e questo è fondamentale. Sono contento della partita di domenica, lo siamo tutti, perchè abbiamo lavorato tanto in queste settimane, ma la prova del campo, in una partita vera, è l’unica risposta che conta. C’è ovviamente ancora molto da fare, ma il buon inizio ci dà tanta fiducia in più».

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