Ripartenza Como
C'è voglia di stupire

Si è aperta la settimana che porta alla trasferta di Cremona, dopo quasi un mese di sosta

Si riparte. Dopo esserci bevuti il girone di andata (manca una sola gara) come fosse una bibita fresca in una giornata di calura, eccoci di fronte alla seconda fase del campionato. Un po’ disorientati sul ruolo che attende gli azzurri (parte alta? salvezza tranquilla?) in un campionato molto equilibrato, dove ancora i veri rapporti di forza non sono chiari nemmeno leggendo la classifica. Così, per preparare il ritorno in campo, proponiamo una rilettura della prima fase della stagione azzurra. Per avere indizi e suggerimenti su quello che attende il futuro

Risultati

I risultati li conosciamo tutti, e li abbiamo riassunti in un primo grafico (con la linea tracciata in rosso) in cui siamo passati dall’esaltazione iniziale, a una breve fase di paura e depressione, sino a una euforia in cui tra i tifosi (più per paradosso che altro) hanno persino pronunciato la parola “Serie A”. Prima che la stagione si assestasse in un rendimento affidabile, senza picchi. I due pareggi iniziali erano stati una bella sorpresa, ma le tre sconfitte consecutive con Ascoli, Frosinone e Cosenza avevano riportato tutti sulla terra. Però il Como ha saputo reagire, e a un certo punto è stato capace addirittura di tre vittore consecutive, che avrebbero potuto essere anche persino sei se la Spal non avesse raggiunto il pareggio in una gara in cui gli azzurri avevano meritato, se non altro per i due pali colpiti.

Una fase decisiva perché il Como ha preso consapevolezza delle sue potenzialità. Dopo l’ultima sosta, invece, la squadra ha ripreso un cammino più costante, con due sconfitte, tre pareggi e una vittoria, rendimento che apre anche una piccola incognita sul futuro.

Rendimento

Già, perché se guardiamo il grafico del rendimento (la linea azzurra) ci sono ragionamenti diversi. Il dato fondamentale, senza perdersi troppo tra numeri e valutazioni (che sono soggettive) è che dopo l’infortunio di Chajia, la squadra ha dovuto reinventarsi. E che questo processo non è ancora definitivamente completato. Le vie sono due: la prima è iniziata con le modifiche che Gattuso ha fatto all’assetto tattico, utilizzando Parigini in maniera differente (dietro le punte con possibilità di allargarsi sulla fascia) e presentando a tratti un centrocampo a tre. La seconda sarà cercando sul mercato un esterno con le caratteristiche di Chajia, da abbinare a Parigini quando si potrà. Il processo di cambiamento a che punto è? A Cittadella, in casa con il Pisa e a Vicenza, seppure con dinamiche di gara e valori degli avversari diversi, il Como è parso ingessato, come se stesse cercando i nuovi equilibri. Con la Reggina, invece, specie nel secondo tempo si è visto qualcosa di diverso e di incoraggiante. E peccato per la sosta che ha interrotto questo processo.

Le prestazioni più belle del Como, dal punto di vista della manovra, sono state con Perugia e nella ripresa con il Monza (che fa media con un primo tempo un po’ così), se possibile ancor più della mitica vittoria di Brescia, altra grande partita. Con l’Alessandria bella dimostrazione di controllo della gara, con l'Ascoli una prestazione che non meritava la sconfitta, con Frosinone e Cosenza la dimostrazione che questa B è complicata se non entri subito in partita, con il Cittadella la dimostrazione (al di là della prestazione) che questa squadra ha un’anima e un gruppo coeso.

Ora si torna in campo per una storia tutta da scrivere. Ci divertiremo (speriamo).

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