Sabatini, delusione doppia
«Perchè stavolta ci credevo»

La sconfitta a Lanciano è arrivata solo all’ultimo minuto su rigore

Carlo Sabatini non si nasconde: «Siamo ultimi, e considerate le prestazioni, un po’ c’è da preoccuparsi». L’allenatore del Como analizza con estrema serenità la terza sconfitta consecutiva partendo dalla prova dei suoi: «Nel secondo tempo avevo la sensazione che la partita si potesse vincere - confessa il tecnico -. ma sappiamo che nel calcio le sensazioni lasciano il tempo che trovano perché poi basta un episodio negativo a determinare un risultato. Ero ottimista perché avevamo preso campo e stavamo creando qualcosa di importante, purtroppo non è andata così». E ora la situazione è “grave”, aggettivo utilizzato dallo stesso allenatore: «In settimana avevo detto che non dovevamo assolutamente subire gol e, contemporaneamente, cercare di fare punti per muovere una classifica resa difficile dagli ultimi risultati. Pur sapendo di dover affrontare una squadra che in casa ha sempre fatto buone prestazioni, eravamo venuti a Lanciano con l’intento di fare la partita, come dimostrano anche le scelte iniziali: due attaccanti, un trequartista, interni di centrocampo offensivi, un terzino di spinta. E anche i cambi sono andati nella stessa direzione, ovvero quella di giocarsi la partita fino alla fine, una gara di battaglia con lo spirito di lottare su ogni pallone. Direi che abbiamo fatto tutto ciò ma che il risultato ci ha penalizzato».

La partita è stata decisa da un calcio di rigore, in occasione della concessione dello stesso i calciatori del Como hanno protestato: «Confesso che non l’ho rivisto, ma al novantesimo certe situazioni vanno lette meglio da parte della difesa, un attaccante del genere va tenuto sempre lontano dall’area, magari ricorrendo a un raddoppio di marcatura. Al di là del fatto che il rigore ci fosse o meno».

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