Vignali: «Como, ti racconto
la mia esultanza alla Di Caprio»

Parla il difensore che ha sbloccato la partita lunedì a Terni

Nei pressi della rete, in fondo, ci stava gironzolando da un po’. Nel bene e nella sfortuna, come nel caso dell’autorete di Ferrara. Che ora si può anche prendere con il sorriso, perchè il gol segnato a Terni da Luca Vignali ha ampiamente ripagato qualsiasi conto.

Luca, a Terni un gol, con il Pordenone la palla per la rete di La Gumina...

Sì, con il Pordenone è stato un assist un po’ particolare, diciamo così, da una rimessa laterale. Ma ero molto contento dopo l’episodio sfortunato di Ferrara. Che mi aveva dato fastidio, perchè stavamo difendendoci bene, e purtroppo c’è stato quell’infortunio involontario. Cose che possono capitare, ma rifarsi subito è la cosa migliore.

E adesso il gol, una rete cercata, non casuale.

Una rete che avevo una gran voglia di segnare, visto che mi mancava da tantissimo. Quindi anche una rivincita personale. Ed è uscito anche un bel tiro preciso.

Si capisce che nella vita non hai fatto solo il difensore, o no?

Effettivamente fino a un certo punto ho giocato in mezzo al campo, ho fatto un po’ tutti i ruoli sulla fascia destra, da mezz’ala a esterno più offensivo. Solo nelle ultime tre stagioni mi sono trasferito stabilmente in difesa. Ma si vede che sto ritrovando un po’ della mia vecchia attitudine... A parte gli scherzi, effettivamente sto tornando a fare qualche discesa in più. Giocando sulla fascia con Iovine, che ha anche caratteristiche difensive, ci si può alternare bene.

Ecco, Iovine. Il complice di un’esultanza particolare dopo il gol. Raccontaci.

Si’, la cosa è nata durante l’asta del fantacalcio con alcuni miei compagni. Nell’entusiasmo per qualche rilancio ho cominciato a fare quel gesto, ispirandomi a un film di Di Caprio, The wolf of Wall Street. Ci siamo divertiti tanto, Iovine soprattutto. E abbiamo deciso che se uno di noi avesse segnato avremmo esultato così. Dopo il gol me ne sono ricordato subito, e l’ho cercato immediatamente...

Bel segnale anche di come vi stiate divertendo anche in campo.

Assolutamente sì. E il divertimento è una componente fondamentale in una squadra, adesso vedremo di studiare qualche altra cosa.

E questo divertimento, questa serenità, sono anche un po’ l’effetto sorpresa sugli avversari.

Sì, qualcuno forse può essere rimasto sorpreso da noi, anche se adesso penso che del Como comincino a preoccuparsi tutti.

Ma voi, invece, siete sorpresi da voi stessi?

Noi fin dall’inizio abbiamo la consapevolezza di essere un gruppo molto compatto, questo l’ho avvertito subito anch’io, che sono arrivato tra gli ultimi, alla fine del mercato. E fin da subito abbiamo cominciato a giocare bene, raccogliendo meno rispetto a quello che avremmo potuto meritarci. Poi abbiamo cambiato anche un po’ atteggiamento, siamo diventati anche più solidi, con un pizzico di fortuna abbiamo preso anche meno gol...

In sei partite però, quelle in cui voi avete fatto più punti di tutti, non può essere solo questione di fortuna.

No infatti, abbiamo imparato a concedere poco, penso per esempio alle gara con Alessandria e Pordenone importantissime per la salvezza, e abbiamo cominciato a segnare di più. Gli attaccanti con regolarità ma non solo. Penso anche ai due gol di Bellemo, importantissimi.

Tra di voi come commentate questo momento? Con che atteggiamento lo vivete?

Con grande serenità. Sappiamo che è un’onda che va cavalcata adesso sfruttandola al massimo, perchè certamente arriveranno momenti più duri. Vincere aiuta a vincere, e tutto in campo viene meglio. Dobbiamo sfruttare questa condizione adesso, senza pensare ad altro.

Tu, come altri tuoi compagni, arrivi dalla serie A. E state andando tutti bene, con lo spirito giusto. Quanto incide la voglia di riconquistare quel palcoscenico?

Beh, la voglia di riprenderselo ovviamente c’è. Ogni giocatore che ha la fortuna di giocare in serie A - nel mio caso poi dopo essermela guadagnata con una promozione e una salvezza – vuole tornarci, vuole dimostrare di saperlo fare. Ma ogni tappa è importante allo stesso modo, e questa di Como per noi lo è moltissimo. Mettersi in mostra in serie B è comunque un grande traguardo. E i nostri stimoli sono forti come quelli dei nostri compagni che in B sono arrivati vincendo la serie C, e ora stanno dimostrando di valere anche in questa categoria.

Il tuo poi è un caso particolare, praticamente tutta la vita allo Spezia, che è anche la tua città. Cambiare squadra è quasi un inedito. E nel panorama professionistico davvero un caso rarissimo a 25 anni.

Ho giocato sei mesi alla Reggiana, nel 2018. Per il resto, non mi sono mai mosso da casa, dal settore giovanile in poi. Tra l’altro è stata una trattativa rapida, a fine mercato. Sì, per me è un’esperienza particolare rispetto a quella di altri compagni, ma sono stato benissimo da subito.

Como-Perugia, altra bella sfida. Come la vedi a questo punto? Ormai siete in zona playoff...

La classifica è cortissima e continuerà a esserlo a lungo, la B è sempre combattutissima. L’importante è stare distanti dal fondo, la nostra missione continua a essere soprattutto quella. Piuttosto, fare risultato con il Perugia è importante anche perchè poi ci sarà la sosta. E fermarsi dopo un bel risultato è fondamentale per poter lavorare con serenità, e per continuare a divertirci.

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