A9, fine (per ora) dell’incubo
Dalle 6 di martedì via il cantiere

Come annunciato da Autostrade saranno rimosse deviazioni e scambi di carreggiata

Ultimi tre giorni con l’ultimo tratto dell’autostrada A9 con le corsie dimezzate a causa dei lavori di messa in sicurezza delle gallerie. Ieri da Autostrade per l’Italia hanno confermato che dalle 6 di martedì mattina gli automobilisti non troveranno più deviazioni, scambi di carreggiata e potranno quindi riprendere a circolare in modo normale. Un ritorno alla normalità previsto anche per evitare il collasso in vista delle festività svizzere. Giovedì prossimo è infatti l’Ascensione, che lo scorso anno ha portato in dote 20 chilometri coda al tunnel autostradale del Gottardo, con importanti ripercussioni anche sul valico autostradale di Chiasso-Brogeda e sul casello di Grandate. Lunedì 29 maggio sarà poi la volta della seconda festività, quella della Pentecoste che vedrà un lunedì di festa e dunque un secondo fine settimana particolarmente affollato anche sul fronte del traffico. L’8 giugno l il Corpus Domini, che cade di giovedì e che dunque avrà come diretta conseguenza altri quattro giorni di ponte.

I lavori hanno interessato la galleria di San Fermo, l’ultima della tratta, interessata da un completo rinnovo strutturale con un sistema di impermeabilizzazione. È tra le prime in Italia ad essere oggetto di questa tipologia di intervento. La complessità, avevano chiarito i tecnici, «spiega la necessità di interrompere il traffico perché si sta eseguendo di fatto la demolizione e la ricostruzione della volta, che non è compatibile con un cantiere solo notturno». Un intervento che allungherà la vita della galleria di altri 50 anni.

Non è però finita. Dopo l’estate infatti inizierà una nuova tranche di interventi, l’ultima secondo i vertici di Autostrade, che dovrebbe durare tra i tre e i quattro mesi. Questo significa che, in base a quando verrà attivato il cantiere (con deviazioni e dimezzamento delle corsie) si saprà quando si potrà scrivere la parola fine. Cosa che potrebbe avvenire entro la fine dell’anno, ma anche all’inizio del 2024. Da definire ci sarà anche la possibilità o meno di lavorare in inverno.

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