Altro che pedaggio. La tangenziale
l’abbiamo già pagata

L’opera per cui ci chiedono 25 cent al chilometro finanziata per il 70% con denaro pubblico

La Tangenziale di Como l’abbiamo già pagata. Almeno 175 milioni dei circa 250 sborsati per i 3 chilometri scarsi che collegano Albate a Villa Guardia, infatti, arrivano da contributi pubblici. I privati, dal canto loro, hanno contribuito soltanto per il 30%.

Nei giorni in cui s’infiamma la polemica sui 60 centesimi che dovranno essere pagati - finito Expo - per percorrere la Tangenziale (al costo di 25 centesimi al chilometro) e cresce il fronte del “no” al pedaggio, è quantomai indispensabile verificare quanto pesi sui conti pubblici la realizzazione della Pedemontana.

Partiamo da quanto è già stato realizzato, ovvero il primo lotto delle Tangenziali di Como e Varese e i 14,5 km di A36 che collegano l’A8 all’A9. L’opera, aperta in concomitanza con l’Expo, è costata circa 930 milioni di euro. Di questi 300 milioni sono contributi pubblici e 400 milioni arrivano dalla Milano Serravalle Spa, società il cui pacchetto di maggioranza (pari al 79%) è pubblico. Fatti due conti, dunque, si scopre che l’opera che originariamente doveva ricevere un aiuto pubblico pari al 35%, ha già potuto godere del doppio di quel contributo: più di 620 milioni su 930.

Ad oggi le Tangenziali di Como e Varese, l’A36 da Cassano Magnano a Lomazzo e il tratto in costruzione verso Lentate sul Seveso hanno già potuto godere - o godranno entro la fine del tratto B1 - di un contributo pubblico pari a circa 1,5 miliardi di euro.

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