Ambulanze bloccate al Valduce
«Poco spazio e manca personale»

Pazienti spesso costretti a lunghe attese a bordo delle vetture Sovraffollamento e logistica vecchia di decenni. L’ospedale minimizza

Le ambulanze restano bloccate con le barelle occupate dai pazienti fuori dal pronto soccorso del Valduce: un problema, per fortuna non frequente, dovuto ai limiti di ricezione. Diversi volontari delle associazioni di pronto soccorso, con sede nei vari paesi della cintura urbana, raccontano un disagio vissuto fuori dalle porte del reparto di emergenza di via Santo Garovaglio.

Secondo i soccorritori le ambulanze con i malati ancora a bordo devono attendere parecchio tempo, addirittura ore, prima di scaricare i pazienti e liberare le barelle. I mezzi stanno fermi in attesa che l’ospedale prenda in carico le persone soccorse facendole accomodare internamente sui letti o sulle barelle. Questo problema si verifica, e non solo al Valduce, nei momenti di sovraffollamento delle strutture dedicate all’emergenza, per esempio quando c’è il picco influenzale. Ma è capitato anche di recente, sabato scorso per esempio.

Addirittura qualche volte è successo perfino che le varie “croci” della cintura urbana abbiano dovuto inviare con un’automobile privata la nuova squadra per dare il cambio a quella che ha montato il turno precedente, la mattina o perfino la notte prima. Questo perché il mezzo di soccorso resta fermo, l’ambulanza con il malato a bordo steso sulla barella non può scaricare e ripartire.

L’ospedale Valduce fa presente che la difficoltà è nota, ma è una questione di limiti di ricezione che può durare al massimo mezz’ora e non più di una volta alla settimana. E comunque non riguardano pazienti gravi. Non sembrano però esserci all’orizzonte progetti per risolvere il nodo. Secondo il personale interno c’è un sovraccarico di lavoro, poche barelle e letti a fronte di una domanda d’aiuto massiccia. Questo pronto soccorso è molto importante per la città, soprattutto per la sua posizione centrale, da ormai quasi dieci anni il Sant’Anna si è trasferito a San Fermo della Battaglia.

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