Bar chiuso in ospedale
Lo scandalo durerà
altri quindici giorni

Convocata la Commissione dei pompieri

Dopo l’errore della società Progetto Nuovo Sant’Anna

gli enti hanno offerto la massima collaborazione

Como

Dopo il mea culpa e il capo cosparso di cenere dei responsabili di Progetto Nuovo Sant’Anna sull’incredibile pasticcio del bar dell’ospedale ancora chiuso per mancanza di autorizzazioni, l’iter burocratico si è messo in moto. E, salvo possibili (e mai da escludere) nuovi errori nei documenti potrebbe concludersi entro due settimane.

Si riunisce infatti martedì (anche se avrebbe sessanta giorni di tempo per esprimersi) la commissione del Comando regionale dei Vigili del fuoco di Milano, chiamata ad analizzare la pratica che dovrebbe consentire alla società una deroga alle normative che vietano la convivenza tra aree commerciali superiori ai 400 metri quadrati e le strutture sanitarie.

È stato lo stesso comandante provinciale dei pompieri di Como, Mario Abate, a portare - lunedì scorso - la pratica a Milano. Pratica, per inciso, ricevuta soltanto giovedì della scorsa settimana. Enrico Inverno, direttore gestionale di Progetto Nuovo Sant’Anna, non ha nascosto le responsabilità della società per il ritardo: «Siamo dalla parte del torto. Adesso stiamo lavorando e abbiamo ricevuto la massima collaborazione da tutti gli enti».

Collaborazione che potrebbe far scendere i tempi d’attesa da novanta giorni (tanti ne prevede la legge) a due settimane.

Martedì prossimo, infatti, se tutto risulterà a posto, l’apposita Commissione del Comando Regionale dei Vigili del Fuoco potrà inviare l’intera pratica al Suap (sportello attività produttive) del Comune di Olgiate Comasco, competente per le istanze provenienti da San Fermo.

A quel punto i tecnici del Suap di Olgiate Comasco, sempre che - anche in questo caso - le carte dovessero risultare in regola, entro pochi giorni potrebbero sancire il definitivo via libera alla riapertura del bar.

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