Brienno, la tragedia di Simone
«Eri bello come un angelo»

Lo scontro tra la sua Ktm e l’auto che improvvisamente ha invaso la corsia forse a causa di un malore del conducente proprio mentre sopraggiungeva il giovane

La moto spezzata in due, il corpo del giovane esanime a terra e, sull’asfalto, i segni dell’ennesima tragedia della statale Regina.

Non c’è stato nulla da fare per Simone Ceccherini , 21 anni, di Monte Olimpino, che sabato 5 febbraio è morto sul colpo a seguito dell’impatto con un’auto a Brienno alla curva all’altezza dell’azienda di serramenti e infissi Cetti. È successo poco dopo le 16,15: pare che l’uomo di 63 anni alla guida della Volkswagen T-Roc abbia improvvisamente perso il controllo dell’auto invadendo la corsia opposta. Proprio in quel momento, stava sopraggiungendo Simone in sella alla sua Ktm in direzione Como, che non ha potuto fare nulla per evitare l’impatto.

Anzi, la dinamica è stata così veloce che il giovane non ha nemmeno avuto il tempo di una reazione. Subito si è capito quanto la situazione fosse particolarmente critica: sul posto sono giunte in codice rosso la Croce Rossa di Cernobbio e l’auto medica, oltre all’elisoccorso di Como.

I sanitari, nonostante i disperati tentativi, non hanno potuto fare nulla per salvare la vita di Simone. Pare che la causa dell’incidente sia da imputare a un malore accusato dall’automobilista, poi trasportato in codice giallo all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della battaglia per accertamenti.

Spetterà ora ai Carabinieri di Como fare chiarezza su quanto accaduto: sul posto anche la Polizia locale di Tremezzina e i vigili del fuoco di Como, per mettere in sicurezza la zona. La statale Regina è stata chiusa al traffico per circa un’ora, e poi riaperta a senso unico alternato fino al ritorno alla normalità.

La scena ha lasciato senza parole gli automobilisti in transito, molti dei quali sono scesi dalle auto. Sul posto, oltre che il sindaco di Brienno, Francesco Cavadini , sono arrivati anche alcuni amici di Simone, che per caso stavano passando dalla Regina e hanno riconosciuto la moto.

«Siamo cresciuti insieme» hanno trovato la forza di dire, nella disperazione del momento e ancora increduli. Anche sui social la notizia ha iniziato a circolare e, presto, i terribili sospetti degli amici nel vedere la Ktm a e il casco sono diventati realtà: la vittima era proprio Simone. «Eri bello come un angelo» lo ricorda la mamma di un amico

Il giovane era da sempre un amante dei motori: nella sua pagina Facebook la moto domina la scena, insieme al suo bel sorriso. Simone aveva frequentato il Caio Plinio di Como, poi aveva deciso di proseguire gli studi in Svizzera: fino a 15 anni aveva giocato a calcio nella Lario e nel Sagnino.

(Daniela Colombo)

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