Campione, altro che riapertura
«Mancano i soldi per le pensioni»

Mentre la politica torna a parlare del possibile futuro del Casinò fallito in municipio sono alle prese con le casse vuote. Persino per le integrazioni previdenziali

Quando la triste realtà dei fatti fa a pugni con le speranze. E così, mentre si torna a parlare - in via puramente teorica, si capisce - del sogno rappresentato dalla riapertura del Casinò fallito sotto una montagna di debiti nel 2018, gli amministratori faticano a far fronte agli impegni finanziari nei confronti dei cittadini.

Già, perchè il Comune di Campione d’Italia fa fatica a pagare le vecchie integrazioni alle pensioni e persino a trovare un avvocato. Nelle ultime settimane alle porte dell’amministrazione comunale ha bussato un gran numero di pensionati, italiani, che proprio dall’Italia incassano a fine mese l’assegno.

Solo che la pensione italiana, come ben noto, non basta per vivere dignitosamente in territorio svizzero, perché in Ticino il costo della vita è assai più alto rispetto alla Lombardia e alle regioni del centro sud. Dalla spesa alle prestazioni di qualsiasi genere, il conto è nettamente più salato. Proprio per questo motivo il Comune ha sempre aggiunto nella busta una somma pari a un massimo di 1.300 euro.

O, meglio, lo ha fatto fino alla metà del 2018, quando il ricco Casinò è fallito e gli incassi che la casa da gioco girava al municipio sono esauriti. Mandando sull’orlo del baratro l’intera piccola comunità, che un tempo definire benestante era addirittura un eufemismo.

«Molti cittadini stanno facendo pervenire istanza per il mancato pagamento delle integrazioni pensioni – scrive in un comunicato il commissario prefettizio Giorgio Zanzi che guida il Comune – relativamente al periodo che va dal gennaio ad aprile del 2018. A riguardo, eseguiti gli opportuni approfondimenti, l’erogazione delle somme sarà valutata quando le condizioni finanziarie del Comune lo consentiranno».

© RIPRODUZIONE RISERVATA