Campione, congelato il fallimento
Una speranza per salvare il Casinò

Il Comune adotta una delibera per derogare ad aprile i pagamenti

Non può fallire una società la cui proprietà è detenuta da un unico ente pubblico come il Comune: in parole povere è questo il succo della memoria depositata ieri in tribunale a Como dalla Casinò di Campione Spa nelle mani del giudice Alessandro Petronzi, chiamato a decidere dell’istanza di fallimento portata avanti dalla Procura della Repubblica.

La richiesta, avanzata dal sostituto procuratore Pasquale Addesso, è conseguenza dello squilibrato rapporto tra entrate e uscite della società che gestisce la casa di gioco, del pesante passivo accumulato e dell’incapacità di far fronte ai creditori e soprattutto allo scopo sociale per la quale era stata costituita nel 2014, cioè di consentire al Comune di raggiungere il bilancio di pareggio.

Ma è proprio il Comune, che nel 2016 aveva segnalato alla Procura l’anomala situazione venutasi a creare nell’enclave, che ora frena sulla richiesta di fallimento: «Se fallisce il Casinò, fallisce tutta Campione, e questo non lo possiamo permettere» ripete da tempo il sindaco Roberto Salmoiraghi.

Così, ed è un colpo di scena dell’ultima ora, domenica sera alle 21.40 il primo cittadino ha convocato d’urgenza la giunta municipale per adottare una delibera che allunga i termini di pagamento da parte della casa di gioco fino al 30 aprile.

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