Comune di Campione
Niente deroga per gli esuberi

Oggi nell’incontro a Roma al ministero dell’Interno è stato ribadito che non esistono alternative agli 86 tagli in Comune

Duro colpo per i sindacati a Roma per il dossier Campione d’Italia: «Ci hanno risposto picche sugli esuberi in Comune».

Dopo che sono partiti i 482 licenziamenti dei dipendenti del Casinò osi avvicina la messa in disponibilità (possono trovare un posto in un altro ente) degli 86 dipendenti del Comune dichiarati in esubero.

Intanto 43 lavoratori delle cooperative esterne hanno già perso il posto e si calcolano altre 180 persone impiegate nelle aziende campionesi rimaste senza lavoro dopo il fallimento della casa da gioco.

Il vertice

«La commissione deputata al ministero dell’Interno ci ha accolto e ascoltato – dice Nunzio Praticò, segretario della Cisl dei laghi per la funzione pubblica – abbiamo avuto modo di spiegare tutte le peculiarità di Campione d’Italia ma in sostanza ci hanno riferito che loro hanno le mani legate, perché sono un organo tecnico, mentre per sbloccare la situazione serve un atto politico».

E aggiunge: «A precisa domanda, se c’è l’interesse e la volontà per arrivare ad una soluzione politica, hanno risposto picche. Purtroppo al momento dal governo sono arrivate parole, non fatti».

La commissione doveva discutere del solo organico comunale, non del Casinò, ma per tutti i campionesi il destino del municipio e della casa da gioco è indissolubilmente legato.

«Non ci sono gli estremi per intervenire – dice Alessandra Ghirotti per la funzione pubblica della Cgil di Como – abbiamo rivendicato l’anomalia di Campione, della casa da gioco e del Comune, abbiamo chiesto deroghe, ma non abbiamo ottenuto aperture».

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