Casinò di Campione
Concordato preventivo
“congelato” il fallimento

L’istanza di fallimento avanzata dalla Procura è per ora congelata

Il tribunale di Como non ha accolto l’istanza di fallimento per insolvenza che era stata presentata dalla Procura di Como nei confronti della società di gestione del Casinò Campione d’Italia. Richiesta che secondo la Procura è stata “congelata” con l’avvio della procedura di concordato preventivo. In pratica il tribunale fallimentare ha concesso al Casinò ancora una chance, quella di formulare un piano di rientro almeno parziale dall’ingente debito maturato fino ad oggi (127 milioni di franchi svizzeri). Per poter accedere al concordato preventivo è necessario garantire il ripianamento di tutti i debiti con tutti i cosiddetti creditori privilegiati (per esempio dipendenti, Fisco, banche, professionisti) e di una parte, anche minima, del debito ascrivibile ai creditori chirografari od ordinari, come per esempio i fornitori.

Se la Procura non ha ottenuto il fallimento immediato, anche la linea del Comune non è passata integralmente: in una nota, il procuratore di Como, Nicola Piacente, «a tutela di terzi e creditori» della società e «di soggetti che vi intrattengono rapporti commerciali», precisa che «con provvedimento depositato in data odierna, il Tribunale, risolta in senso affermativo la questione della assoggettabilità della Società Casinò di Campione d’Italia spa alla disciplina di cui alla legge fallimentare, ha disposto il rigetto dell’istanza di rinvio della istruttoria prefallimentare» chiesta dalla società e dal Comune di Campione d’Italia che la controlla. La sezione fallimentare si riserva la decisione sulla richiesta di fallimento «all’esito della procedura di concordato preventivo». Spetterà ora all’amministratore delegato Marco Ambrosini formulare un piano di rientro credibile, pena il fallimento vero e proprio. Nel frattempo i giudici fallimentari nomineranno un commissario che vigilerà sui conti della casa da gioco.

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