Cernobbio, ex Grafiche Dotti
Contro i palazzi 555 firme

Il Comitato: «Un condominio e altri due edifici, ma così non si rilancia il quartiere». Il sindaco Matteo Monti: «Quanto previsto dall’ambito di trasformazione sarà attuato»

Oltre cinquecento firme, per l’esattezza 555, raccolte contro il progetto previsto nell’area delle ex Grafiche Dotti, ma il comitato Cernobbio Futura non si ferma e intende proseguire con la propria battaglia per chiedere di fermare l’approvazione dello stesso e aprire a una diversa progettazione urbanistica dei tre lotti per il rilancio di tutto il quartiere.

Il sindaco Matteo Monti: «Stiamo facendo il possibile in modo che quanto previsto dall’ambito di trasformazione venga attuato nell’interesse pubblico».

Non si placano così le polemiche di chi non ha visto di buon occhio la possibilità che nell’area tra via Cinque Giornate e via Manzoni sorga un condominio di otto piani a cui potrebbero aggiungersi altri due edifici, in quanto nell’area sarebbe possibile per legge un ulteriore aumento volumetrico.

Cernobbio Futura, di cui è referente Andrea Michele Gazzola, è composta da una ventina di esperti, tecnici e cittadini che hanno deciso di sensibilizzare cernobbiesi e non sul destino di un’area, a detta dello stesso comitato «centrale e strategica. Il futuro di Cernobbio per i prossimi 20 anni».

Il gruppo spiega che la protesta non è legata solo a una questione estetica o di piani dei palazzi ma a tutela della zona di San Giuseppe per le prossime generazioni. «Oggi a Cernobbio si apre per la prima volta da fine ‘800, la possibilità di pensare e riprogettare un quartiere oggi significativo per storia ed ubicazione – spiega Gazzola a nome del comitato in una lettera inviata ai cernobbiesi - Serve dare vivibilità ad un quartiere che è da considerare parte integrante del centro cittadino».

In merito alla protesta è stato contattato il sindaco Matteo Monti: «Stiamo attuando quanto previsto dall’ambito di trasformazione che prevede un indice volumetrico e lo stiamo facendo in modo che questo avvenga il più possibile nell’interesse pubblico. Ricordo che la precedente amministrazione ha dato possibilità di riqualificare quell’area dismessa. Porteremo in consiglio comunale l’articolo 40 della legge che permette la rigenerazione urbana».

(Francesca Guido)

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