Da Londra a Como
sulle orme dei poeti

Sulle pagine del “Telegraph” una nuova versione della guida alle migliori cose da fare sulle sponde del lago. Tra queste la novità della Lake Como Poetry way

Che i turisti stranieri abbiano voglia di tornare sul lago di Como e di fare un’esperienza a misura d’uomo, meno di consumo e più di scoperta, non è solo il sogno degli operatori lariani. Ma trova corrispondenza nelle attese dei più grandi estimatori del nostro lago dai tempi di William Turner e Mary Shelley, gli inglesi, se tre giorni fa “The Telegraph”, storico quotidiano londinese, ha pubblicato sul suo sito una nuova versione della guida alle «migliori cose da fare sul lago di Como», tra le quali spicca una novità assoluta, la Lake Como Poetry Way.

Il dettagliato e appassionato articolo, ci racconta la sua autrice Kiki Deere, giornalista e scrittrice specializzata in viaggi, aspettava di essere pubblicato dallo scorso marzo, quando il lockdown prima italiano, e poi globale, aveva congelato le speranze dei britannici di poter ritornare sul nostro territorio. Ora, però, i colleghi d’Oltremanica colgono un desiderio diffuso di riprendere a organizzare vacanze in Italia ed ecco, quindi, che arriva puntuale il dossier su quella che resta una meta ambitissima, il nostro lago.

Non solo grandi ville

Tra le esperienze imperdibili, accanto alle visite alle grandi ville di antica tradizione e ai loro giardini (Balbianello, Carlotta, Monastero e Melzi d’Eril), ne sono consigliate alcune in luoghi che sono stati oggetto di rigenerazioni più o meno recenti, evidentemente indovinate e apprezzate. Vengono proposte una passeggiata nei parchi del Chilometro della conoscenza, fruibili dal 2013 grazie a un’importante sinergia tra privati e pubblico, e una gita al «pittoresco e remoto villaggio di Nesso», in auge fino a metà dell’Ottocento ma poi scomparso dalla lista delle mete turistiche fino a un paio di anni fa, quando l’attuale amministrazione ha cominciato a puntare l’attenzione sulle risorse culturali e paesaggistiche locali, alla cui valorizzazione abbiamo dato un piccolo contributo anche noi de “La Provincia”, con la passeggiata sulle orme di Leonardo da Vinci e l’editathon (scrittura di voci dell’enciclopedia libera mondiale Wikipedia dedicate all’orrido e alle altre attrazioni nessesi) promosse nel 2019 nell’ambito del festival “Le Primavere”, assieme alle associazioni Sentiero dei Sogni e Wikimedia Italia.

Ma la vera sorpresa è l’inserimento, nella lista delle “best things to do”, della Lake Como Poetry Way, percorso pedonale, culturale e paesaggistico che è nato proprio da una proposta lanciata da chi scrive due anni fa su queste colonne e che è cresciuto dal basso, grazie a una rete di associazioni, a partire dalle due sopra citate, privati cittadini, scuole ed enti pubblici che hanno risposto all’appello e ciascuno si è preso cura di realizzare, installare e custodire una delle 12 casette per lo scambio di libri scelte come “pietre miliari” per segnare l’itinerario. Ha collaborato un gran numero di comaschi, di volontari, che oggi merita il nostro ringraziamento.

Nuove “free library”

«Estesa da Cernobbio a Brunate, la Lake Como Poetry Way comprende grandi ville e punti di riferimento poetici. Prendete un libro da una delle micro-biblioteche sparse lungo il percorso e godetevi una buona lettura circondati da paesaggi e viste mozzafiato», raccomanda Kiki Deere nel suo articolo.

Dallo sorso novembre sono in distribuzione le mappe cartacee in italiano e inglese del percorso di 16 chilometri, raccontato attraverso 16 autori che hanno vissuto e cantato questi luoghi, dai Plinii ad Alda Merini. E, proprio durante la quarantena, è stata completata anche la sezione dedicata alla Lake Como Poetry Way sulla guida turistica mondiale WikiVoyage (edizioni italiana e inglese), con informazioni dettagliate sul percorso e i personaggi che lo caratterizzano, nonché la mappa scaricabile sia in formato pdf sia come traccia gpx per seguirla con il navigatore del cellulare. Sulle casette dei libri, inoltre, abbiamo messo un codice qr che permette di scaricare tutti questi contenuti anche a chi le incontra casualmente. I lavori sono ancora in corso, ed è bene che non terminino presto, perché vorrà dire che si saranno trovati nuovi punti di interesse letterario e di scambio di libri da aggiungere attorno al nostro lago. Di sicuro nelle prossime settimane verranno collocate altre due free libray: una all’inizio del percorso, ovvero al valico di Roggiana tra Maslianico e Vacallo dove nel 1851 fu catturato il martire della libertà di stampa Luigi Dottesio, l’altra nei Giardini Maggiolini davanti al Teatro Sociale, offerte rispettivamente dal Comune e dalle scuole di Maslianico e dalla Società Palchettisti. Si aggiungeranno anche nuovi cartelli poetici dedicati Rodari e Merini lungo la mulattiera tra Como e Brunate che, sempre dallo scorso novembre, è stata in parte intitolata alla “poetessa dei Navigli”. Kiki Deere è una dei tanti stranieri che si sono appassionati al progetto e hanno cominciato a lasciare nelle free library libri in diverse lingue. Assieme all’articolo su “The Telegraph” ci ha mandato un’altra buona notizia: nel corso dell’estate uscirà in tutti i Paesi di lingua inglese il libro “500 inspiring walks”, che racchiuderà cinquecento cammini sulle orme di poeti, scrittori e musicisti per scoprire il mondo intero all’insegna della cultura e dell’emozione. Uno sarà proprio la Lake Como Poetry Way.

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