È morto Joseph Ratzinger: l’era dei due Papi è finita. Il ricordo della sua visita sul lago di Como

Vaticano Prima di diventare Pontefice era stato a lungo chiamato “vice Papa”, poi la nomina alla suprema carica della Chiesa nel 2005 e le dimissioni da quello stesso ruolo nel 2013. E lungo quest’ampia parabola di vita e fede c’è spazio anche per il territorio comasco

La preoccupazione per Benedetto XVI, morto questa mattina, è iniziata lo scorso 28 dicembre, quando le condizioni di salute del Papa emerito sono precipitate, imponendogli di passare una notte intera sotto la stretta sorveglianza dei medici nell’ex monastero Mater Ecclesiae, dove Joseph Ratzinger ha vissuto negli ultimi nove anni, assistito dalle Memores Domini, consacrate laiche di Comunione e Liberazione, e da monsignor Georg Gänswein, suo segretario personale. 

La sua salute purtroppo era precaria ormai da qualche tempo: ad affliggerlo erano soprattutto problemi respiratori. Una brutta notizia era arrivata come detto il 28 dicembre, con l’annuncio di Papa Francesco che ha invitato i fedeli a pregare per Ratzinger al termine dell’udienza nell’Aula Paolo VI, con queste parole: «Vorrei chiedere a tutti voi una preghiera speciale per il Papa emerito Benedetto, che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa. È molto ammalato, che Dio lo consoli e lo sostenga fino alla fine di questa testimonianza di amore alla Chiesa».

Il ritratto di allora

Quando, nell’aprile del 2005, il nuovo Pontefice, Benedetto XVI, si era affacciato per la prima volta dalla Basilica di San Pietro al boato dei fedeli raccolti in piazza aveva fatto eco la gioia dei cattolici comaschi. Ratzinger era uno dei nomi più noti della Chiesa di allora: per anni era stato stretto collaboratore di Karol Wojtyla, Papa Giovanni Paolo II, nella sua veste di Prefetto della congregazione per la dottrina della fede. E il suo pontificato, che si preannunciava come un ritorno allo spirito originario del cristianesimo, aveva avuto presa immediata tra i fedeli comaschi. Il ritorno alle radici del cristianesimo, che Papa Benedetto XVI aveva proposto senza mezze misure, aveva infatti risposto all’esigenza di una fetta significativa della Chiesa comasca, che chiedeva nel 2005 di riprendere il messaggio cristiano e rimettere Cristo al centro.

La giornata a Como nel 1997

Era il dieci settembre 1997 e, stando agli articoli presenti nell’archivio de La Provincia, era un mercoledì grigio. Una data speciale per Como, perché erano in corso le Giornate conclusive del Congresso Eucaristico Diocesano che avevano attirato in città una folla di personaggi, membri della Chiesa e laici, tra questi anche lui: il cardinale Joseph Ratzinger.

Allora già in molti lo chiamavano il “vice Papa”, anche se Ratzinger rifiutava sempre quel soprannome: «Il Papa non ha vice». Ad accoglierlo c’erano una decina di comaschi, tra cui il vescovo di Como Alessandro Maggiolini. Dall’imbarcadero di piazza Cavour il cardinale Ratzginer era salito su un battello della Navigazione per un’escursione sul lago, come ricorda una foto storica che lo ritrae sorridente insieme a Monsignor Maggiolini e all’allora presidente dell’Azienda provinciale del turismo, Piergiorgio Cairoli e poco dopo, il battello lasciò la riva. Sul lago Ratzinger si fermò a lungo quel giorno, pranzò in un ristorante e nel pomeriggio fece ritorno in città.

Era rimasto estasiato dalla bellezza del nostro territorio, di cui apprezzò gli aspetti culturali come quelli turistici e si informò della presenza dei tedeschi, come ospiti privilegiati del Lario: «E’ stato meraviglioso: farò propaganda al lago di Como». E proprio in città, quella sera, il cardinal Ratzinger fece un intervento in Duomo, dove fedeli e autorità si erano presentati con largo anticipo per ascoltare le sue parole: una preghiera e una lezione sul tema “Eucaristia come genesi della Missione”.«E’ importante - mise in evidenza il Cardinale - che l’esistenza dei Cristiani, della Chiesa, sia descritta come un pellegrinaggio. La teologia del popolo di Dio pellegrinante, che non ha qui dimora stabile, ma è solo in cammino verso la patria futura. L’Eucaristia è nutrimento per il pellegrinaggio. Cristo è la pietra spirituale che cammina con noi. Ma l’Eucaristia non offre nessuna certezza quasi magica della salvezza. Essa esige sempre la nostra libertà». Il giorno dopo, dal castello di Urio dove si trovava a convegno con teologi tedeschi, si recò a visitare Sant’Abbondio. Si affacciò sulla porta e dal volto trapelò un’espressione di stupore. Restò l’immagine del futuro Papa sulla soglia della Cristianità comense.

La visita nel 2003

Ma non fu questa l’ultima visita di Benedetto XVI sul Lario: nel 2003, quando ancora era cardinale, infatti fece ritorno e celebrò una messa nella chiesa di San Vincenzo, a Cernobbio. In quell’occasione il cardinal Ratzinger soggiornò in una prestigiosa camera con vista lago a Villa d’Este: si trovava lì per il meeting di settembre dello studio Ambrosetti sui grandi temi internazionali, in rappresentanza della Santa Sede. A Cernobbio aveva si incontrò con il prevosto Gino Discacciati e alcuni parrocchiani, lontano dall’attenzione dei fotografi, per concelebrare la santa messa nell’artistica chiesa che si affaccia sul lago.

Le dimissioni

Sarebbero passati solo due anni tra quell’ultima visita ai territori comaschi e la nomina del cardinal Raztinger a Papa. E dal 2003 al giorno delle sue dimissioni - le prime dimissioni di un Papa in tutta la storia - ne sarebbero intercorsi altri dieci. Fu uno dei passi indietro più sorprendenti della storia quello che Benedetto XVI annunciò l’11 febbraio 2013 durante un concistorio ordinario quando lasciò il soglio pontificio, primo ad abdicare in sei secoli di storia della Chiesa Cattolica. Pronunciò (in latino) queste parole: «Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio - disse - sono pervenuto alla certezza che le mie forze non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero».

Da allora tutti l’hanno conosciuto come il Papa emerito. Nato nel 1927, a Marktl am Inn, in Germania, Ratzinger è salito al soglio pontificio il 19 aprile 2005 ed è morto oggi, all’età di 95 anni ed è stato il Papa più longevo della storia.

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