I 23 anniversari di sacerdozio. Messa al santuario di Maccio

Villa Guardia Il saluto di cardinal Cantoni: «Solo un pastore lieto può diffondere anche sugli altri il fuoco caldo della fede»

Una settimana importante quella dopo la Pasqua, in particolar modo per la comunità di Maccio ed il santuario della Santissima Trinità Misericordia che, attraverso la settimana Eucaristica Pasquale della Divina Misericordia, propone appuntamenti verso la festa della Divina Misericordia che cade la prima domenica dopo Pasqua e che è anche detta domenica in Albis. Ieri il vescovo, cardinal Oscar Cantoni, come ormai da tradizione, ha presieduto la Messa delle 10.30, concelebrata dai 23 sacerdoti che hanno ricordato il loro anniversario di ordinazione presbiterale.

Tanti i sacerdoti presenti al santuario diocesano istituito il 27 novembre 2010 e la concelebrazione è stata fatta dai sacerdoti che dall’ordinazione quest’anno compiono rispettivamente gli anniversari dei 60 anni, don Isidoro Malinverno e don Valerio Modenesi; 55 anni, don Gian Luigi Maloberti, don Renato Pini, don Gian Luigi Vercellini; 50 anni, don Mario Borella, don Donato Giacomelli, don Sergio Mazzina, don Enrico Molteni, don Giuseppe Negri, don Pierino Riva; 40 anni, don Walter Crippa, sacerdote che da anni è alla parrocchia di Maccio con dedica particolare al santuario; don Eugenio Dolcini, don Francesco Saccomani, don Giuseppe Scherini, don Alessandro Zanzi; 25 anni, don Roberto Bartesaghi, don Alessandro Di Pascale, don Mariano Margnelli; 10 anni don David Del Curto, don Stefano Ferrari e don Valerio Livio.

Ai numerosi sacerdoti riuniti in santuario il vescovo Cantoni si è rivolto con amicizia e stima esordendo nell’omelia con “Pace a voi!”.

Il cardinale ha poi avuto un messaggio particolare per i sacerdoti, suddivisi per “anzianità”, ai preti anziani ha detto: «La vostra è l’età del sorriso. Offrite uno sguardo amabile, offrendo la vostra vicinanza e mostrate la compassione di un padre condividendo con quanti si avvicinano a voi le miserie della loro vita. Avete il tempo per svolgere un ministero di ascolto. Come ripete spesso papa Francesco, fate la pastorale dell’ascolto. Ai preti dell’età di mezzo: ci può essere un po’ di delusione, magari per avere perso lungo le diverse stagioni anche un po’ di entusiasmo e di grinta. L’importante è rendersene conto e accettare di tendere a una necessaria ulteriore evoluzione. Rimane il piacere di appartenere a un unico Corpo, di lavorare in un unico Presbiterio, di lottare insieme. Fatevi forti per fare un passo avanti. Ogni crisi è un’occasione per una nuova evoluzione».

Ed ai preti giovani il vescovo ha ricordato: “Qui c’è la grazia degli inizi, l’entusiasmo per i primi progetti. Voi sentite la grazia dell’unzione ricevuta, ma anche l’ansia delle fatiche apostoliche, dei numerosi impegni pastorali e delle attese del popolo di Dio che continuamente si aggiungono. Non paralizzatevi davanti alle paure e alle difficoltà, fuggendo dalla tentazione di rifugiarsi nella rigidità. Dio ha fiducia in voi e vi assicura il suo sostegno».

E ha concluso dicendo ai tanti sacerdoti: «Solo un pastore sereno e lieto può diffondere anche sugli altri il fuoco caldo della fede».

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