I sindaci si ribellano
contro Autostrade
«Protesta al casello»

Fino Mornasco Napoli: «Pronti a una manifestazione

«Serve una protesta contro Autostrade».

Questa è la ricetta degli amministratori locali per cercare di contrastare le ripercussioni sul traffico prodotte dall’aumento dei pedaggi autostradali. Alla barriera di Grandate dal primo gennaio si pagano 2,30 euro, dieci centesimi in più rispetto al 2017, lo stesso rincaro era già stato applicato nel 2014.

Uscire a Fino Mornasco dove il pedaggio è fermo a 80 centesimi significa risparmiare un euro e mezzo, il casello a Lomazzo è gratis, ragion per cui molti automobilisti, soprattutto comaschi, scelgono di utilizzare le uscite precedenti e si riversano sulla viabilità ordinaria, la lentissima ex statale dei Giovi.

«Servono iniziative congiunte contro le scelte calate dall’alto che penalizzano il territorio – dice Giuseppe Napoli, il sindaco di Fino Mornasco – i rincari alle autostrade provocano un aumento del traffico nelle arterie locali, sulle provinciali, intasano i paesi. Non solo il nostro, ma anche Cassina Rizzardi, Cadorago, Luisago, Casnate, Lomazzo o Grandate. Nel 2014, per un identico ritocco alla barriera dell’A9 a sud di Como, avevamo promosso una manifestazione al casello. Siamo pronti a rifarlo, ma abbiamo bisogno del sostegno dei cittadini, altrimenti diventa solo una lotta intestina tra diverse amministrazioni dello Stato». I rincari autostradali sono stati firmati dal ministero dei Trasporti in accordo con 27 società che hanno in concessione le autostrade italiane.

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