Il politico svizzero
«La nostra gente
ha avuto paura»

Vitta, “ministro” ticinese dell’economia: «È accaduto come in Inghilterra con il voto sulla Brexit»

«Il popolo ha deciso così - spiega Christian Vitta, consigliere di Stato ticinese del Partito Liberale Radicale e direttore del Dipartimento dell’Economia - Il voto rispecchia la paura che serpeggia nella popolazione su un tema sentito come quello del frontalierato. Vede, la Gran Bretagna ha salutato l’Europa con il referendum sulla Brexit. Il Ticino per la seconda volta - dopo il referendum del 9 febbraio 2014 - ha evidenziato un malessere che c’è e si nota tra i residenti. Il problema non è il lavoratore frontaliere. È la crescita troppo rapida e in un lasso di tempo troppo ristretto che il frontalierato ha avuto. Questo sicuramente ha provocato squilibri nel mercato del lavoro. Sino al 2008 era tutto diverso».

«C’è un altro fatto da rimarcare: la pressione sui salari, che spesso crea conseguenze negative anche per i frontalieri. Attenzione: per noi quello del frontalierato non è un fenomeno nuovo. Dunque non è vero che il Cantone è ostile ai frontalieri. Certo che di fronte a determinati numeri, queste tensioni si sono acuite».

Vitta riconosce che « In alcuni settori la manodopera locale non è presente. Il ragionamento non fa una grinza. Ma è vero anche che in altri settori, come quello dei “servizi”, la presenza dei frontalieri è aumentata sensibilmente. E storicamente erano i residenti a fare la parte del leone». Di certo, saranno i prossimi giorni di polemiche e riflessioni. «Il Governo ha stretti margini d’azione con Berna - conclude il direttore del Dipartimento dell’Economia -. Ed è a Berna che bisogna guardare ora».

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