Il richiamo della palestra: evade dai domiciliari, arrestato

Camerlata Non avrebbe potuto lasciare la sua abitazione di Camerlata se non per andare al lavoro a Casnate. I carabinieri lo hanno invece fermato mentre si dedicava al fitness

Sfatiamo un mito. Lo sport e l’attività fisica in palestra non sempre fanno bene, anzi. La dimostrazione pratica arriva proprio dalla città di Como, grazie ad una storia avvenuta tra la via Canturina a Camerlata e la palestra “Fit Up” di Montano Lucino.

Protagonista di quanto stiamo per raccontare, è un amante del fitness originario della Repubblica Dominicana, 39 anni, che non ha saputo resistere alla tentazione di recarsi, nella serata di lunedì, nella palestra della cintura cittadina per fare un po’ attività fisica nella sala dedicata ai pesi. C’era tuttavia un impedimento, nemmeno trascurabile a dire la verità: l’uomo non avrebbe potuto andarci, in quel tempio del fitness, per il semplice motivo che avrebbe dovuto rimanere a casa, in quel di Camerlata, in quanto sottoposto alla misura detentiva degli arresti domiciliari per vicende legate agli stupefacenti.

Per sfuggire ai carabinieri si era barricato in bagno

In realtà il dominicano aveva un permesso per poter abbandonare il proprio appartamento in via Canturina, ma solo per andare a lavorare a Casnate con Bernate, non certo per allenarsi con i pesi in una palestra del territorio.

Il diavolo poi, come è noto, fa spesso le pentole ma non i coperchi. È così capitato che nella stessa palestra di Montano Lucino, si stesse allenando anche un carabiniere. Non un militare qualsiasi, tra l’altro, ma uno di quelli che ben conoscevano il dominicano perché aveva partecipato all’indagine sul suo conto. Insomma, l’epilogo per Elias M. non è stato dei migliori, con l’intervento dei carabinieri del Radiomobile e l’accusa di evasione dai domiciliari cui era ristretto.

A nulla è servita – alla vista della “gazzella” dell’Arma che stava sopraggiungendo - la fuga del dominicano nei bagni della palestra. I militari l’hanno pazientemente atteso all’esterno per poi, dopo averlo convinto ad aprire la porta, ammanettarlo e portarlo in camera di sicurezza in attesa del processo con rito direttissimo che si è tenuto ieri mattina al piano terra del palazzo di giustizia cittadino.

L’arresto è stato convalidato e la difesa ha poi chiesto i termini. Verosimile tuttavia che già in queste ore venga notificata la misura dell’aggravamento della detenzione con il ritorno in carcere del trentanovenne amante del fitness. Il tutto, per una serata in sala pesi.

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