«Insonni per colpa
dei droni svizzeri»

La battaglia sul confine La protesta dei cittadini di Parè di Colverde e di Maslianico per i controlli elettronici

Droni made in Svizzera. E chi abita vicino al confine non dorme più. Con l’inevitabile contorno di proteste e segnalazioni destinate a rendere ancora più tesi i rapporti con gli “invadenti” vicini di casa.

Tra Colverde e Maslianico, da più di un anno, ciclicamente i sonni dei residenti sono disturbati dal ronzio dei droni che vengono fatti volare dalle autorità elvetiche. Questi “elicotteri” vengono pilotati nei pressi dei valichi per ragioni di sicurezza e in particolare per controllare i “passatori di migranti”.

Nelle ultime notti, dicono le segnalazioni, nelle vicinanze di Paré tra le 23 e le 3 è stato quasi impossibile chiudere occhio. «Per dormire sono costretto a prendere le pastiglie – racconta un residente che abita non lontano dal Tigros – è un rumore che fa saltare i nervi. Mi sono rivolto ai carabinieri, al Comune, ho fatto anche una segnalazione al comando delle forze aeree svizzere. Il diritto al riposo deve essere tutelato, è una questione di quiete pubblica, è il nostro sonno, è un problema di natura sanitaria».

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