La tragedia di Andrate
Nel diario della vittima
odio e la disperazione

L’inchiesta per l’esplosione: su “La Provincia” i retroscena della vicenda costata la vita a Alessandro

Rilette con il senno di poi, quelle frasi confuse e piene zeppe di rancore che i carabinieri di Fino Mornasco e della compagnia di Cantù hanno trovato sui diari di Alessandro Fino - morto a 21 anni nell’esplosione della sua casa di Andrate - potrebbero far pensare a un’azione premeditata. Ma l’ipotesi, per quanto non scartata, è ritenuta abbastanza remota. Perché se è vero che in alcuni passaggi di quegli scritti il giovane, morto lunedì mattina all’alba, scrive della sua intenzione di far saltare l’abitazione con la famiglia dentro, è anche vero che quando ha capito che qualcosa di grave stava succedendo, con i suoi composti chimici, spaventato ha subito svegliato il padre consentendogli di mettersi in salvo.

Odio e disperazione, dunque, raccolti nel diario del ragazzo, morto nella deflagrazione non voluta degli ordigni da lui stessi costruiti. Pagine piene di riferimenti a martiri, a morti, a esplosioni, a persone da vendicare e a esplosioni da causare. Ma nessuna minaccia è considerata, al momento, davvero concreta. Ancora ieri gli artificieri dei carabinieri assieme ai vigili del fuoco di Como hanno lavorato tutto il giorno alla ricerca di altro materiale potenzialmente pericoloso. Gli investigatori hanno anche iniziato a scavare nel giardino davanti a casa, laddove alcuni vicini hanno riferito di aver visto Alessandro Fino trafficare, con il timore che possa aver seppellito ordigni anche lì. Nulla di tutto ciò è stato trovato, anche se a oltre un metro di profondità, sottoterra, sono stati rinvenuti dei capi d’abbigliamento riconducibili alla vittima. (Paolo Moretti)

I particolari e l’articolo completo su La Provincia di giovedì 14 maggio

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