L’acqua di Brunate più cara
Primo confronto con Acsm

Aperto un dialogo. Ricevuta la promotrice della raccolta delle 400 firme. Donnini: «Ci hanno assicurato risposte». Un nuovo incontro a settembre

Un incontro che è servito per portare sotto gli occhi del nuovo presidente di Acsm Agam, Giovanni Orsenigo, i problemi e i dubbi sulle salatissime tariffe dell’acqua di Brunate e sui perché lì l’acqua abbia costi incredibili.

Ieri mattina, nella sede di Acsm, il presidente Orsenigo, che ricopre quella carica da maggio, ha incontrato Vanessa Donnini, la cittadina di Brunate che da due anni si occupa del problema del caro acqua in paese, promotrice della raccolta di firme cui hanno aderito in 400, e Attilio Guarisco di Adoc, l’associazione difesa orientamento consumatori.

Analizzati tre problemi

Sul banco tre problemi. Primo, perché l’acqua a Brunate costa dai 0,77 euro al metro cubo (quota che a Villa Guardia si paga solo se si oltrepassa il secondo supero di 144 metri cubi annui) agli 8,85 euro al metro cubo (se si superano i 216 metri cubi annui) quando nella vicina Civiglio e addirittura nelle baite dopo il Cao (per esempio, la Baita Carla) la tariffa applicata è quella di Como (dai 24 centesimi a 1,63 massimo). Secondo, perché Acsm da due anni continua a scrivere in bolletta che applica la tariffa domestica a 144 metri cubi annui, quando invece conteggia la tariffa agevolata a 108. Terzo, perché gli scaglioni tariffari non vengono adeguati all’effettivo numero di componenti di un nucleo familiare, 108 metri cubi annui a tariffa agevolata restano tali sia per 2 persone, sia per una famiglia di 6.

LEGGETE l’ampio servizio su LA PROVINCIA di GIOVEDÌ 6 agosto 2015

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