Maslianico e i valichi da riaprire
Adesso il governo si muove

Dopo il forte pressing del sindaco Citterio il sottosegretario Scalfarotto tratta con la Svizzera: c’è l’idea di accessi per fasce orarie come a Bizzarone

Con 40-50 mila frontalieri (dato ricavato da proiezioni della Uil Frontalieri di Como) che da lunedì torneranno a pieno regime al lavoro in Canton Ticino - a fronte dei 20-25 mila di questa settimana, inclusi i 10 mila che hanno ricominciato lunedì ed il personale sanitario (fondamentale il suo apporto in queste settimane di piena emergenza) - la riapertura dei valichi oggi chiusi diventa baricentrica nelle complesse dinamiche di confine.

Senza la riapertura di Pizzamiglio-Maslianico, sollecitata a gran voce attraverso “La Provincia” dal sindaco Tiziano Citterio e della Valmara, il rischio “tappo” a Chiasso strada, Brogeda, Oria Valsolda e Bizzarone è praticamente inevitabile.

L’ipotesi oggi più accreditata è che sia Maslianico sia Arogno (sotto i sinuosi tornanti della Valmara) possano riaprire sul modello di Brusata-Bizzarone negli orari “dei frontalieri” (5-9 e 16-20) già a partire da lunedì.

Conferme ufficiali al momento non ce ne sono ancora, anche se le parole del sottosegretario agli Esteri, Ivan Scalfarotto (esponente del Partito Democratico), vanno proprio in questa direzione.

«Il sottosegretario ha avuto oggi (ieri, ndr) una lunga conversazione telefonica con il segretario di Stato svizzero, responsabile per gli Affari Europei, Roberto Balzaretti - si legge in una nota della Farnesina -. Al centro dei colloqui ci sono state in particolare le problematiche emerse a seguito della decisione di procedere con l’allentamento delle misure restrittive in Canton Ticino e in vista dell’avvio della “fase due” in Italia».

Ieri sulla vicenda è intervenuto, con una lunga nota, anche il deputato comasco del Movimento 5 Stelle, Giovanni Currò. Ieri il deputato lariano di Fratelli d’Italia, Alessio Butti, aveva bacchettato il governo giallo rosso di disinteressarsi delle tematiche di confine. «Non è così - afferma Currò -. Il ministero degli Esteri, guidato da Luigi Di Maio, ha prontamente fornito circolari esplicative all’adozione di ogni misura restrittiva. A dimostrazione di un lavoro svolto con estrema attenzione verso i cittadini del nostro territorio e nello specifico dei frontalieri».

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