Olgiate, forno inceneritore da bonificare
Iniziano le ispezioni nel sottosuolo

Un geologo ha l’incarico di capire la natura dei rifiuti e lo stato della falda acquifera. L’ingegner Gatti: «Verranno effettuate trincee per permettere il recupero del materiale»

Al via tra circa un mese l’indagine ambientale nell’area dell’ex forno di incenerimento in località Fossi di Rongio.

E’ stato assegnato al geologo Gianni Del Pero , con studio a Meda, l’incarico professionale per verificare lo stato di fatto dei terreni dell’area dell’ex forno, cosa c’è sotto e quantificare quello che potrebbe essere un intervento di bonifica, o messa in sicurezza e recupero ambientale. Il professionista si è aggiudicato l’intervento, con un uno sconto dell’1% sul costo a base d’asta, per un importo complessivo di 38.860 euro più Iva.

Assegnazione che dà seguito al protocollo d’intesa del 31 maggio 2021 tra i Comuni di Appiano Gentile, Fino Mornasco, Lurate Caccivio, Solbiate con Cagno, Villa Guardia e Olgiate Comasco - che facevano parte del disciolto Consorzio di gestione dell’ex forno - finalizzato a coordinare le prime azioni tecniche di analisi sui terreni oggetto di potenziale inquinamento per l’attività connessa al forno di incenerimento di rifiuti solidi urbani che è stato attivo dal 1969 al 1983. L’indagine, con il coinvolgimento di Provincia e Arpa, è finalizzata a esaminare lo stato dei luoghi sull’intera area, non più soltanto sulla fascia di terreno su cui sarebbe dovuta passare la variante alla statale Briantea (tangenziale di Olgiate), per realizzare la quale Anas richiedeva preliminarmente la rimozione dei sottostanti rifiuti. In funzione della costruzione dell’infrastruttura viaria, negli anni scorsi erano già stati eseguiti carotaggi sui terreni interessati al passaggio della futura strada.

L’articolo completo su La Provincia in edicola oggi, 15 maggio

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