Precipitò da una roccia
In 4 rischiano il processo

Cernobbio: operaio cadde da 30 metri mentre posava una rete nel parco del Villa d’Este. L’udienza fissata a ottobre

La Procura di Como vuole il processo per la morte sul lavoro di un operaio che doveva montare delle reti antimasso nel parco di Villa d’Este, ma l’udienza preliminare si terrà solo il prossimo ottobre, ovvero un anno e due mesi dopo la richiesta di rinvio a giudizio della Procura. Sotto accusa per omicidio colposo quattro persone, indagate per aver concorso a provocare la tragica caduta da trenta metri di Ezio Pallais, 58 anni, di Aosta, operaio specializzato della Ecoval, un’impresa aostana con sedi operative anche ad Albavilla e a Chiavenna, specializzata in opere di natura geo ambientale e di consolidamento strutturale.

L’incidente risale al gennaio del 2018. L’operaio morì cadendo da una altezza di circa 30 metri mentre sulla parete dei cosiddetti castelli, nel parco del Villa d’Este, lavorava all’installazione di una rete paramassi.

Pallais e un suo collega - entrambi operai rocciatori - erano appesi in parete per segnare i punti in corrispondenza dei quali realizzare i fori di armatura necessari alla posa della rete. Gli operai si calarono entrambi utilizzando ciascuno una fune soltanto, anziché le due previste dalle norme di sicurezza, assicurandole all’unico punto di ancoraggio disponibile, il collega alla base di un albero. Pallais cadde all’improvviso, precipitando per 30 metri fino a schiantarsi al suolo ai piedi della parete.

Le persone per le quali la Procura ha chiesto il processo sono quattro: si tratta del legale rappresentante della Ecoval, Fabrizio Colombo, 41 anni, di Prata Camportaccio, di Mauro Fiou, 59 anni, proprietario dell’azienda, del coordinatore per la sicurezza sul cantiere Angelo Merlino, 55 anni, di Lodi, e del direttore generale del grand hotel Danilo Zucchetti, in veste di committente dell’intervento.

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