«Rapine e furti ci sono comunque»
E la Svizzera non chiude più i valichi

Bocciata la nuova richiesta di blocco notturno delle dogane di Ronago e Drezzo

Due giorni terribili per il Governo di Bellinzona che dopo il “no fermo” di giovedì al blocco dei ristorni ai Comuni di confine (deciso in autonomia, ma caldeggiato da Berna), venerdì ha incassato un secondo “no” questa volta direttamente dal Consiglio federale su un tema che tiene banco dal dicembre 2014 ovvero la chiusura dei valichi minori di confine.

La storia è nota: dal Primo aprile 2017, per sei mesi, il Governo della vicina Confederazione ha deciso di sigillare dalle 23 alle 5 i cancelli di tre dogane secondarie, due delle quali - Pedrinate e Novazzano - sono nel Comasco, rispettivamente nei territori di Drezzo di Colverde e Ronago, dando corso ad una mozione della consigliera nazionale Roberta Pantani.

Dopo il periodo di sperimentazione, Bellinzona - e in particolare gli esponenti della Lega dei Ticinesi all’interno del Consiglio di Stato (Claudio Zali e Norman Gobbi) - caldeggiava una chiusura “bis”, magari estesa ad altri valichi.

Venerdì è arrivata la “doccia fredda” di Berna che, senza troppi fronzoli, ha messo nero su bianco il fatto che «il progetto pilota per la chiusura notturna non ha inciso in misura notevole sul tasso di criminalità in Ticino».

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