Se n’è andato Chico Tagliabue
Il canottaggio perde la sua boa

Residente a Torno, allenatore a Cernobbio e una passione infinita

Tutto il canottaggio, non solo comasco ma anche quello nazionale, piange la scomparsa di Domenico Tagliabue - per tutti “Chico” - un pezzo di storia del remo azzurro.Se n’è andato un mese dopo l’insorgere della malattia, proprio quando la sua irrefrenabile passione per il canottaggio l’aveva portato sul Rotsee a Lucerna per seguire la nazionale azzurra nella Coppa del Mondo.

Classe 1948, architetto, uomo d’acciaio, allenatore da una vita e tecnico di secondo livello dal 2007, in questi ultimi anni Chico Tagliabue aveva preso le redini tecniche della Canottieri Cernobbio, trasmettendo la sua passione anche alla figlia Gaia, vulcanica coach del settore giovanile biancoceleste. Con lui si consigliavano anche i tecnici federali, a cominciare dal professor Giuseppe La Mura. Fu uno degli organizzatori dei Mondiali 2003 di canottaggio all’Idroscalo di Milano. Tagliabue aveva gareggiato fin da giovane per i colori della Canottieri Plinio, la sportiva locale, con la quale, ricorda il figlio Gabriele, aveva conquistato anche alcuni prestigiosi allori. Tra le tantissime attestazioni di vicinanza, alla famiglia sono arrivate le condoglianze del presidente della federazione nazionale Canottaggio Giuseppe Abbagnale e dal presidente del comitato lombardo Fabrizio Quaglino con i rispettivi consigli direttivi e staff tecnici. I funerali oggi alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Torno.

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