Tangenziale di Como a pagamento
Seconda autostrada più cara d'Italia
Lucini a Maroni: «Così è inutile»

Il sindaco di Como replica alla doccia fredda del governatore sul pedaggio, quel tratto di tre chilometri candidato a diventare la seconda autostrada più cara di tutta Italia

È qualcosa più di una doccia fredda quella del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, sul pedaggio della tangenziale di Como («Si paga», punto e basta). Per gli automobilisti comaschi, infatti, si traduce in un vero e proprio salasso. Quasi un record, in Italia.

I tre chilometri scarsi d’asfalto che collegano Villa Guardia ad Albate, infatti, si candidano per essere tra i più cari d’Italia. Per la precisione, quando - finito Expo - la tangenziale diventerà a pagamento, quel breve pezzo d’asfalto diventerà il secondo più caro del Paese, subito dietro la Torino-Aosta-Monte Bianco. Se il pedaggio sull’A5 costa 22 centesimi a chilometro (23,50 euro per 109 chilometri), il tratto di Pedemontana arriverà a costare ben 20 centesimi ogni mille metri (60 centesimi per 3 km). Ma, più in generale, è la Pedemontana a essere incredibilmente cara. Un viaggio sulla nuova A36, nel tratto tra l’A8 a Cassano Magnago e l’A9 a Lomazzo, arriverà a costare 2 euro e 20 centesimi, ovvero 15 centesimi al chilometro, una cifra che piazza quei 14,5 km d’asfalto al terzo posto tra le autostrade più care d’Italia dietro l’A5, l’A32 Torino-Bardonecchia e la nuova Brebemi, ovvero l’A35.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Mario Lucini: «In primo luogo mi fa piacere che Maroni ribadisca che mi considera persona seria e responsabile. La proposta che ho avanzato da tempo e che stiamo portando avanti con il comitato ha un unico scopo: fare in modo che l’infrastruttura, che ha comportato l’utilizzo di ingenti risorse, possa erogare benefici al territorio, visibili in questi primi mesi». La proposta di Lucini è quella di far pagare 2,20 euro anche dalla tangenziale a Milano e di utilizzare la quota extra per lasciare gratuito il tratto Albate-Villa Guardia.

Al comitato hanno dichiarato di voler aderire anche i sindaci di Cantù e Fino Mornasco.

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