Tangenziale, sei mesi per il progetto
Ma i soldi sono lo scoglio più grande

La Regione martedì ha ripristinato il secondo lotto nel sistema pedemontano. Entro l’autunno la decisione sul tracciato, ma i cantieri non partiranno prima del 2018

Il secondo lotto della tangenziale di Como è stato riportato nel sistema pedemontano, da cui era stato incomprensibilmente tolto un anno fa dalla stessa Regione.

Ma la strada per la sua realizzazione è tutta in salita, visto che non è chiaro nemmeno quale debba essere il progetto. Con l’emendamento approvato in consiglio «si impegna la giunta regionale a prevedere l’aggiornamento della salvaguardia urbanistica del completamento della tangenziale di Como ai sensi della legge regionale 12/2005 secondo il tracciato che sarà condiviso con gli enti territoriali interessati nell’ambito del sistema viabilistico pedemontano, attraverso una nuova progettazione, da realizzarsi entro sei mesi, in accordo tra Regione, Cal e Pedemontana».

Questo impegno deve però tradursi nella correzione dell’allegato al documento di economia e finanza del 2015, nel quale dovrebbero essere ricompresi sia il secondo lotto originario (Albate-Albese) sia l’ipotesi di tracciato alternativo (Como-Orsenigo). Dal momento della pubblicazione del documento partiranno i sei mesi per la progettazione, che dovrà essere portata avanti da Cal e Pedemontana. Questo vuol dire che entro il prossimo autunno si dovrebbe sapere su quale progetto si proseguirà per completare la tangenziale.

Da risolvere anche il nodo dei finanziamenti: non risulta agli atti nemmeno un euro destinato al secondo lotto, anche se il presidente della Regione Roberto Maroni solo alcune settimane aveva dichiarato «Per le tangenziali di Como e Varese abbiamo le risorse».

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