Tangenziale, ultima beffa in Regione
«Il pedaggio è sbagliato»

All’audizione del fronte “no pedaggio” soltanto i consiglieri Bianchi, Gaffuri e Daniela Maroni

Snobbato dai vertici di Pedemontana e Cal e perfino dalla commissione regionale, il comitato “No pedaggio” in audizione per pochi “intimi” al Pirellone scova un calcolo che non torna nella tariffa della tangenziale: chi la userà come percorso di viabilità ordinaria per andare da Acquanera a Villa Guardia pagherà le rampe d’accesso sull’autostrada A9 anche se non le usa.

«Assurdo», ha commentato Alberto Gaffuri, sindaco di Albese con Cassano e tra i promotori del comitato: «C’è una confusione generale, non siamo nemmeno certi del pedaggio. È bene che si fermi tutto questo sistema che ha delle falle in partenza».

«Chiediamo lo stop del pedaggio - ha detto anche il sindaco di Como Mario Lucini - perché il calcolo è sbagliato. Si carica di più tratta est-ovest che dovrebbe essere quella privilegiata».

I rappresentanti dei 39 Comuni che hanno deliberato la richiesta di sgravare dal pedaggio la tangenziale avrebbero voluto sedersi al tavolo con Pedemontana, Cal-Concessioni autostradali lombarde, l’assessore regionale Alessandro Sorte, assenti al momento di accogliere il comitato eppure tutti presenti poco prima, insieme a un gran numero di consiglieri regionali per ricevere Paolo Besozzi di Cal e Massimo Sarmi di Pedemontana, alla presenza dell’assessore. Ad ascoltare il comitato invece c’erano solo il vicepresidente della commissione Mauro Piazza, i consiglieri regionali comaschi Luca Gaffuri, Daniela Maroni, Dario Bianchi. «Questo dà la misura del rispetto istituzionale e nei confronti di un problema importante per il territorio», dice il sindaco Lucini. È stato durante l’audizione del comitato che è saltata agli occhi un’anomalia del pedaggio in tangenziale, calcolato moltiplicando la tariffa chilometrica per 4,31 chilometri mentre la tangenziale è lunga 2,4 chilometri.

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