Accuse contro il sindaco Rapinese: «Svenduti ai privati i servizi pubblici»

La polemica I sindacati accusano l’Amministrazione per la scelta di privatizzare alcuni servizi comunali

I sindacati della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, con la Rsu, accusano l’Amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Rapinese per la scelta di privatizzare alcuni servizi. Durissima la nota diffusa ieri, firmata da Alessandra Ghirotti (Cgil), Nunzio Praticò (Cisl) e Massimo Coppia (Uil): «L’Amministrazione dimostra di non avere la consapevolezza del valore del servizio pubblico e sbandiera lo slogan asettico “privato è meglio” - scrivono - Riteniamo che il segnale che la giunta stia dando è pericoloso e preoccupante, dal momento che non vengono presi in considerazione gli effetti negativi delle esternalizzazioni, che ricadono sul personale coinvolto e anche sui cittadini. Negli scorsi mesi abbiamo avuto un incontro con il sindaco e le assessore, per chiedere delucidazioni, ricevendo come risposta la conferma che alcuni servizi verranno privatizzati, senza nessuna indicazione sul come e sul quando, o sul destino del personale e senza verifica dell’effetto sui servizi. Attualmente sono più di 40 le operatrici che lavorano nel settore ristorazione, (preparando i pasti nelle 10 scuole primarie e dell’infanzia), più di 130 operatori nel settore asili nido e 2 al CDD. Una parte del personale degli uffici è stato riassegnato in altri settori, ma resta irrisolta l’incognita del settore cimiteri, che conta 10 operatori. Tutto questo personale chiede da tempo, con il supporto di Cgil Cisl e Uil, all’Amministrazione di sapere quale sarà il destino del servizio e il loro futuro».

«Il sindaco - continua la nota dei sindacati - in molte occasioni ha dichiarato di voler privatizzare in particolare la parte della preparazione dei pasti e con una delibera ad agosto ha deciso di andare nella direzione del centro unico di cottura affidato al privato, senza però nessuna indicazione più precisa che permetta di comprendere l’impatto di tale stravolgimento sui servizi. Ci troviamo di fronte alla più grande svendita del servizio e del personale nella storia del Comune di Como. Adotteremo tutte le misure necessarie per garantire lo stato sociale nella città e la tutela dei posti di lavoro».

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