Affogato a Villa Geno
«Sapeva nuotare»
Cos’è successo?

Ha esitato prima di tuffarsi e una volta in acqua ha chiesto aiuto: Agossou Mididji, 14 anni, sapeva nuotare? Oppure ha accusato un malore? Dolore a Baruccana in Brianza dove il ragazzo viveva con la famiglia

La dinamica è chiara ma restano alcune circostanze inspiegabili intorno alla morte di Agossou Mididji, il ragazzino di 14 anni affogato il pomeriggio di sabato, giorno di Ferragosto, a Villa Geno. Il fatto è avvenuto intorno alle 17.30, il ragazzino, originario del Benin ma residente a Seveso, si trovava a Como in compagnia di un coetaneo ed insieme hanno raggiunto la zona di viale Geno dove, come fanno in molti nonostante il divieto, hanno deciso di bagnarsi nel lago. Agossou si è buttato dal pontile ed è sembrato esitare prima di tuffarsi. Aveva intuito il potenziale pericolo ed ha commesso un’imprudenza? O forse non aveva compreso quanto profondo fosse il lago in quel punto? Oppure si è trattato di un malore? Di certo il ragazzino sapeva nuotare, in varie occasioni era stato di recente in piscina con il Grest. Un volta in acqua il ragazzo ha chiesto subito aiuto. Dalla riva si è buttato per soccorrerlo un giovane pachistano - Kashif Ali residente a Lora nel centro che ospita i richiedenti asilo - ma il suo intervento non ha sortito alcun risultato. Il cadavere di Agossou è stato ripescato dai vigili del fuoco mezz’ora dopo a una profondità di sette metri.

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