Allarme violenza a San Francesco
Ragazza aggredita mentre posteggia

Mentre il Comune si ostina a non intervenire una giovane donna sfugge a un’aggressione sessuale: «Ho provato a urlare, l’ho pregato di lasciarmi stare ma mi ha ignorata» - In manette un giovane di nazionalità somala

Como

Mentre in Comune si arrovellano su come non risolvere il problema dei senzatetto accampati sotto i portici di San Francesco, la Procura è al lavoro, da domenica, sul contenuto di una denuncia che dice molto del clima e del perché, invece, a Palazzo Cernezzi farebbero bene a scantarsi.

Sabato sera poco dopo le 18.30 una ragazza di 23 anni, comasca residente in città, ha subito una brutta aggressione a sfondo sessuale da parte di un giovane somalo di 19 anni che le ha teso una sorta di agguato proprio accanto al sagrato della chiesa sconsacrata, all’incrocio con via Mentana, dove la vittima aveva appena posteggiato l’auto. Il ragazzo, si chiama Khadar Isaak Omar, e secondo la ricostruzione fornita dalla vittima avrebbe atteso che la giovane donna tornasse verso la sua macchina dopo avere acquistato il tagliando per la sosta. Quando ha aperto la portiera e si è seduta il tempo necessario a collocare il tagliando sul cruscotto, il giovanotto le è piombato addosso con i pantaloni abbassati.

«Ho cominciato ad urlare - ha raccontato lei ai carabinieri -, l’ho pregato di lasciarmi stare ma mi ha ignorato. Voleva soldi e sigarette...». Inutile tentare di rimettere in moto per scappare via. Isaak, che stante la denuncia puzzava parecchio di alcol e tentava di coprirsi il volto con un cappellino («però portava la mascherina sotto il mento»), si era appoggiato alla portiera aperta, impedendone la chiusura. «Ho provato a spingerlo via», ha raccontato ancora la ragazza mentre quello, sempre nudo e sempre più insistente, tentava di allungare le mani toccandola e impedendole anche di alzarsi, di uscire e di correre a chiedere aiuto. Non è stata fortunata. In quel momento in via Mentana non passava nessuno, né pare che alcuno abbia udito le sue grida. L’incubo, denuncia alla mano, si è protratto per circa tre minuti fino a quando la giovane è riuscita ad aprirsi una via di fuga e a scappare, precipitandosi a chiedere aiuto in un negozio non distante. Qualche minuto più tardi, una pattuglia di carabinieri della stazione di Como individuava l’aggressore, che in realtà non si era allontanato che di pochissimi metri.

Il pm Massimo Astori ha chiesto ieri mattina la convalida del fermo, prevista tra le giornate di oggi e di domani. In Comune, nel frattempo, si medita sul da farsi.

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