Alternanza scuola-lavoro, Roma taglia
Rabbia dei presidi: «Progetti già avviati»

I fondi scendono anche del 50%, a rischio i programmi condivisi con le aziende - Ridimensionato anche il monte orario minimo. Protesta anche Unindustria: «Molto delusi»

Un taglio drastico, ad anno scolastico già avviato, capace di mettere a rischio i percorsi già avviati e di creare una serie di problematiche finanziarie, contabili e contrattuali.

Non è stata una sorpresa, ma resta una cattiva notizia per gli istituti lariani la decisione del Miur di stanziare, per i prossimi mesi, meno risorse per l’alternanza scuola lavoro.

Si parla di una riduzione cospicua. «È arrivata la comunicazione in questi giorni - conferma il preside del Setificio Roberto Peverelli -. Per il periodo che va de gennaio ad agosto l’importo è ancora più ridotto rispetto ai tagli già annunciati dal Governo in autunno. Per dare un’idea: avremmo dovuto percepire circa 35mila euro e invece ne arrivano 15mila». Una diminuzione alta, attorno al 43 per cento.

Questo metterà a rischio alcuni percorsi?

«In prospettiva certamente sì - continua Peverelli -, quest’anno abbiamo deciso di proseguire il lavoro avviato, riducendo qualcosa ma mantenendo l’impostazione. Procrastineremo alcune attività a settembre, così da rientrare nell’altra tranche di finanziamento. Il nostro obiettivo è conservare il più possibile tutto quanto era già programmato, anche per non perdere credibilità con le aziende».

«Purtroppo lo sapevamo - commenta Antonio Pozzi, vicepresidente di Unindustria con delega alla formazione - con la riduzione drastica delle ore, si è deciso di dimezzare in pratica i fondi. È davvero una bruttissima notizia. Come associazione ci siamo attivati molto: mancava un collegamento fra il mondo scolastico e quello imprenditoriale, e l’alternanza andava a colmare la lacuna. Chiaro, era perfettibile, ma purtroppo ora che si stava ingranando e procedendo spediti arriva la mazzata. Siamo molto delusi: era la classica “win win situation”, peccato». A Como, Unindustria continuerà a dare il proprio sostegno alle scuole: «Era un avvicinamento importante e non vogliamo rinunciarci - aggiunge Pozzi - ci siamo per chi vuole fare anche ore in più. Certo, come aziende sarà necessario magari uno sforzo in più, anche motivazionale».

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