«Aprite le porte a chi ha bisogno»
Quindicimila fedeli alla processione

Appello del vescovo Cantoni alla comunità: «Il Crocifisso non mette ai margini nessuno» - Quindicimila persone, tra comaschi e turisti, hanno seguito il tradizionale appuntamento del venerdì Santo

Il Crocifisso sfila in città per gli ultimi, in nome dell’accoglienza e dell’ospitalità. Ieri pomeriggio la processione del venerdì Santo si è tenuta, come da tradizione, tra le ali di folla che si sono radunate tra viale Varese, via Cattaneo, via Cadorna e via Milano. Circa 15mila persone hanno assistito al sentito appuntamento pasquale.

Il vescovo Oscar Cantoni ha salutato gli infermi in attesa sui marciapiedi, ha stretto le mani dei fedeli in San Bartolomeo, davanti all’anello spezzato dal crocifisso nel 1529, testimonianza del miracolo che ha aperto il passaggio alla processione bloccata dalla paura della guerra quasi cinquecento anni fa. Questo atteso appuntamento della chiesa comasca si conferma un evento per tutta la città e la diocesi in generale, presente con 25 diversi gruppi e confraternite dietro al carro del Crocifisso, insieme a circa 80 sacerdoti e religiosi ed ancor più suore, diaconi, seminaristi e chierichetti.

La presenza di tante associazioni e le note della filarmonica hanno sottolineato la processione, intere balconate di cittadini si sono appostate per assistere al rito. Il passaggio del simulacro di Cristo è però portatore anche di un messaggio cristiano, di una riflessione profonda. «C’è chi ha riassunto e ricapitolato nel solenne Crocifisso, custodito in questa basilica, i tanti “poveri cristi” che vagano nella nostra città - così ha detto il vescovo rientrato nella basilica di viale Varese - Questi numerosi “poveri cristi”, nei quali il Signore Gesù si identifica, come ci insegna il Vangelo di Matteo, ci richiamano il dovere di far loro spazio, prendendocene cura come comunità e come singoli. L’accoglienza e l’ospitalità sono ancora virtù cristiane».

«Il Signore non fa distinzioni, ama e accetta tutti - queste le parole scelte da Cantoni durante l’omelia - credenti e non, a tutti volge il suo sguardo, che non è mai di giudizio, ma di grande compassione e di misericordia, di cui ha tanto bisogno il nostro mondo oggi. Non è indifferente alle persone perché il Crocifisso Signore non mette ai margini nessuno, così che tutti possono sentirsi oggetto dell’amore di Dio, tanto preziosi al suo cuore, attesi nei tempi e nei modi che solo Lui conosce».

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